Sulle origini dell’uomo una disputa di attualità

Visto dall’alto, in certe condizioni di luce e da un particolare punto di vista prospettico, il pendio scosceso di una collina delle isole Hawaii appare come il disegno del volto del presidente americano John Kennedy: non c’è dubbio è proprio lui. Non sono mai stato da quelle parti (e non ho idea di come appaia a vederlo dal vivo) ma ho davanti ai miei occhi la fotografia del luogo: la somiglianza è impressionante, come spiegarla? Se non siete tra quelli che decidono il proprio destino leggendo i fondi del caffé – e ravvisando in ogni forma che ricorda qualcosa l’intervento di un occulto disegnatore – avete una sola risposta convincente da offrire: si tratta di una pura casualità. […]
Persino Darwin si lasciò incantare.
L’idea che il mondo naturale sia il prodotto di un «disegno intelligente» è a fondamento della Natural Theology del filosofo utilitarista inglese William Paley. Se attraversando una brughiera scorgiamo a terra un orologio non possiamo far altro che collegarlo al progetto di un orologiaio; diversamente, se gettiamo l’occhio su una pietra, non ci poniamo la questione di chi l’abbia fatta in quel modo. L’orologio esibisce i segni dell’intelligenza di chi lo ha realizzato: la complessità che lo caratterizza non può dipendere dal caso. La conclusione di Paley è che «l’orologio deve avere avuto un costruttore; che devono essere esistiti, in qualche tempo e in qualche luogo, un artefice o degli artefici che lo formarono in vista del fine al quale noi vediamo che effettivamente risponde». Questi «ne comprendevano la struttura e ne progettarono l’uso». Ora poiché gli esseri viventi sono molto più complessi degli orologi è da escludere che essi siano dovuti al caso: così come è impossibile pensare a un orologio senza pensare all’orologiaio che lo ha realizzato, non è possibile pensare agli esseri viventi senza pensare al «disegno intelligente» del progettista che li ha creati. L’argomento per analogia ha una innegabile forza persuasiva: persino Charles Darwin si lasciò «incantare e convincere» dai testi di Paley la cui lettura, come sottolinea nell’Autobiografia, gli procurò «altrettanto piacere quanto Euclide».
Un principio di apparente buon senso
Il tema del progettista divino è di stretta attualità: dopo che a Dover, in Pennsylvania, si è tenuto alla fine del 2005 un processo relativo alla richiesta dei neocreazionisti di inserire le dottrine del disegno intelligente a scuola nelle ore di scienze, a fianco della teoria darwiniana, si è aperta una accesa discussione. In Italia ha fatto scalpore la cancellazione (con successiva riabilitazione dopo il rapporto della Commissione presieduta da Rita Levi Montalicini) del darwinismo dai programmi ministeriali ad opera di Letizia Moratti. Le richieste dei neocreazionisti fanno leva su un aspetto che è interessante discutere. Nel luglio 2005, George W. Bush fece appello all’argomento delle «pari opportunità» per giustificare il suo appoggio alla campagna per l’insegnamento del disegno intelligente. Le istanze dei neocreazionisti – il cui grido di battaglia è teach more science – sembrano poggiare in effetti su un principio di buon senso: la garanzia di un libero confronto tra scuole di pensiero alternative. Perché, dopotutto, non dovremmo ammettere la teoria del disegno intelligente accanto alla teoria evoluzionista? In Creazione senza Dio (da poco pubblicato per Einaudi), Telmo Pievani respinge le richieste dei neocreazionisti proponendo convincenti argomenti teorici. L’argomento delle pari opportunità vale come garanzia di un confronto pluralistico di opinioni solo se il dibattito è tra posizioni che sono realmente sullo stesso piano teorico. […]

Come sottolinea giustamente Telmo Pievani, il naturalismo – in effetti – «non è una resa, e neppure una reazione contro la Chiesa o contro le religioni: è un’opzione autonoma, libera e piena di senso, a suo modo». L’indipendenza e l’autonomia di una posizione di questo genere sono condizioni che meritano uno stato di vigile attenzione: così come deve essere garantito a chiunque il diritto di interpretare come il risultato di un intervento creativo eventi che dal punto di vista scientifico possono essere spiegati indipendentemente dall’attività di un progettista divino, deve essere garantita anche la possibilità (libera e autonoma) di una giustificazione naturalistica del posto degli umani nella natura.
Quando si mantiene integra tale possibilità l’insegnamento di Darwin è che del disegno intelligente si può fare a meno. Di questi tempi, in cui il fanatismo religioso (nelle sue varie forme) è esibito con ostentazione, un insegnamento di questo tipo non sembra davvero un risultato da poco.

Fonte: ilManifesto.it

26 commenti

Raskolnikov

Riferandomi al primo paragrafo:

cosa sarebbe più sorprendente:
1/ Vadi a fare una passeggiatta per la natura e vedi una roccia che assomiglia a Charlie Chaplin.
o
2/ Vadi a fare una passeggiatta sperando trovare una roccia che assomiglia a Charlie Chaplin e in fatti, o miracolo, la trovi.

E’ ovvio che il secondo è ben più improbabile che il primo. Per il primo, ci sono tante forme di roccia differenti, tanti persone celebre, e il nostro cervello è tanto allenato a riconoscere visi che la probabilità di incontrare una facia conosciutà è molto alta.

archibald.tuttle

nell’articolo non lo si dice esplicitamente, ma a me piace sempre ricordare che se si vuole dare “pari opportunita” nei programmi di scienze all’intelligent design e’ NECESSARIO introdurre anche il mostro degli spaghetti volante, il monolito di odissea nello spazio, scientology, e ogni altra rivendicazione di qualsiasi gruppo religioso, anche le piu sceme.

Bernardino

Insegnare il creazionismo serve soltanto a gettare delle fondamenta in cemento armato per le favole clericali, se prende piede, man mano si regredirà al medioevo e noi laici finiremo nei forni dell’inquisizione. Ricordiamoci che Galilei non è mai stato veramente scagionato dalle accuse mossegli dall’inquisizione.
Chi vive di favole ci crede o finge di crederci per convenienza e non sopporta che esse vengano distrutte dai fatti. Chi le propaga ha la sua convenienza che si traduce in denaro e potere. chi le accetta ha la sua convenienza nel sedare le sue paure (dovute all’ignoranza) e nel racimolare briciole di denaro e potere da chi le propaga (dovute all’ignoranza, presupponenza, ingordigia e filosofia del tengo famiglia) .

guido

Creazionismo e Darwinismo, opinioni a confronto.
Legittimo discuterne, anche divertente, ma la scuola non e’ luogo deputato a questo: la scuola deve trasmettere sapere non credenze religiose.
Scienza e fede NON sono due modalita’ di conoscenza da mettere a confronto.
La scienza con i suoi metodi procede passo passo a mappare un terreno sconosciuto camminando al buio a tentoni, sbagliando e ritentando un altro percorso, da tracciare con l’immaginazione – e qui’ c’e’ spazio per differenti visioni, confronti, dibattiti, ripensamenti -.
La fede religiosa invece immagina una realta’ completa basandosi sull’ignoranza di quanto gia’ con certezza e’ conosciuto e sul fatto che la mente umana e’ capace di inibire il controllo logico in presenza di stati di piacere o di disagio; questo avviene semplicemente ignorando le contraddizioni della fede con la realta’, magari superando il pensiero molesto con una preghiera. Il credente che si trovi costretto a ragionare tende a ricercare scappatoie, ad utilizzare ogni possibile fallacia, ed infine a rifugiarsi nei “misteri della fede” e nei propri dogmi.
Purtroppo per pigrizia mentale, ignoranza, incapacita’ logica, i credenti sono in grande maggioranza, ma la scuola non li deve di certo assecondare altrimenti sarebbe in contraddizione con la propria funzione di trasmissione della cultura.
Occorre considerare che la scienza non e’ “democratica”, la realta’ non e’ soggetta ad accordi di maggioranza, l’esistenza di un Dio non e’ provata dal numero dei credenti.

Stefano

Questi neocreazionisti non hanno ancora capito che in natura tutto quello che non funziona perfettamente muore. Dalla nascita della Terra fino ad ora, le forme di vita hanno cominciato con l’essere estremamamente semplici per poi evolversi man mano per adattarsi in maniera sempre migliore alle condizioni in cui dovevano essistere. Ciò che gli esseri viventi sono diventati oggi è il risultato di un’evoluzione di miliardi di anni e non di un creatore che una mattina si è svegliato ed ha deciso di fare qualcosa!

Stefano Chiaudano

Ma poi, chi ha mai detto che l’evoluzionismo escluda l’esistenza di un creatore?
Posto che esista, perchè non avrebbe potuto escogitare lui l’evoluzione delle specie per adempiere i suoi progetti. Mancanza di fantasia e di fede in colui che loro stessi definiscono onnipotente, a mio parere. Vale lo stesso per tutti gli altri stupidi veti. Perchè opporsi alle unioni gay per esempio? Se è onnipotente e non gli stanno bene, ci penserà lui. Speriamo di no, visto i sistemi utilizzati nell’antico testamento per “correggere” i comportamenti sbagliati delle sue creature.

Enrico

“Ma poi, chi ha mai detto che l’evoluzionismo escluda l’esistenza di un creatore?”

L’evoluzionismo esclude un creatore. E’ il bello dell’evoluzionismo. Lo spiegare la complessità dei viventi senza la necessità di postulare l’esistenza di un creatore ancora più complesso.

layos

C’e’ da supporre che l’intelligentissimo disegnatore abbia anche avuto qualche bozza infelice, visto che si è lasciato scappare dalla matita questi neocre(tini)azionisti.
Oppure, fra le altre cose, malattie, deformità, catastrofi…..
Se è intelligente, è anche parecchio sadico, viene da pensare.
E poi ci sono le centinaia di migliaia di specie animali e vegetali che non hanno saputo adeguarsi all’evoluzione, adattarsi, e si sono estinte per sempre. I mammuth, i dinosauri, i mammiferi preistorici. Se è intelligente, è anche parecchio sbadato.
Infine una mera considerazione di spazio/beneficio. C’e’ attorno a noi un universo sconfinato, con miliardi di miliardi di galassie, per ogni galassia migliaia di stelle, per ogni stella decine di pianeti. Possibile che in tutto questo spazio abbia deciso di disgnare proprio su un granello di sabbia? Se è intelligente, è anche parecchio taccagno.

Rino

Io ho sempre saputo che il mondo è stato creato, fin da piccolo: è stato Archimede Pitagorico incaricato da Zio Paperone

Ernesto

L’evoluzione esclude un creatore perché è un processo che si fonda sul caso (le mutazioni non sono adattive!) e perché serve proprio a spiegare come la complessità si possa formare da sé dalla semplicità. Se si postula un creatore (evidentemente estremamente complesso) che non sia un prodotto dell’evoluzione, la teoria non ha più senso e tanto varrebbe tornare direttamente al creazionismo o all’intelligent design.

Stefano Chiaudano

Scusate ma non colgo la Logica:
premetto che sono ateo, nel caso non si fosse capito…
ma l’evoluzionismo al limite permette di escludere un creatore. Questo creatore “potrebbe” aver creato l’universo con le sue leggi le quali avrebbero portato alla formazione delle stelle dei pianeti e della vita su di essi. Poi che il creatore ipotizzato debba appartenere a questo universo e quindi entrare in contrasto con la creazione stessa ( è nato prima l’uovo o la gallina) o essere perfetto ( specie estinte, universo praticamente vuoto) sono assunzioni che io non ho fatto.
Anke x’ se l’evoluzione escludesse un creatore secondo una dimostrazione rigorosa ( e magari lo facesse) avremmo finalmente una prova definitiva della non esistenza di dio.
Purtroppo l’esistenza o la non esistenza di dio non sono dimostrabili: è questo è stato dimostrato!

layos

>Questo creatore “potrebbe” aver creato l’universo con le sue leggi le quali avrebbero portato >alla formazione delle stelle dei pianeti e della vita su di essi.

Si, siamo d’accordo, nessuno discute il fatto che al di la del tempo e dello spazio, nessuno possa nemmeno lontanamente stabilire cosa ci sia. Se l’universo (e quindi lo spazio) sono finiti, anche il tempo lo sarà come conseguenza. E dietro questo orizzonte potrebbe esserci qualcunque cosa, compreso un ente supremo che potrebbe perfino aver creato l’universo come lo conosciamo. Il che però non ha nessuna aderenza col fatto che siccome la vita è così complessa e articolata questo *dimostri* (o lasci supporre) di per se che la vita complessa e articolata sono frutto del genio di un Architetto che ha stabilito leggi e armonie. Questo dimostra che in un universo regolato dalle leggi che noi conosciamo (e anche quelle che non conosciamo) in un qualunque pianeta x, una chimica primordiale basata sul carbonio in miliardi di anni di ricombinazioni e di maggiore complessità acquisita, dal famoso “brodo primordiale” in poi, ha fatto si che sia germogliata quella che noi oggi chiamiamo vita.

Che l’universo possa avere un creatore, è possibile (e razionalmente ammissibile) che ce lo abbia la vita sulla terra (se non indirettamente, postulando la prima condizione) no.

losqualo

x layos

da quanto dici se si cercasse bene in tutti i cassetti di tutti gli uffici di tutte le città di tutto il mondo avremmo qualche probabilità di trovare un inedito di Shakespear che “casualmente” si è formato con tutti i caratteri tipografici che tutte le dattilografe del mondo hanno scritto … altrettanto logico, razionale e statisticamente probabile!

Bobbi

Secondo me studiare le teorie creazioniste come fasi preliminari alle teorie evoluzioniste è corretto perché aiuta a far capire quanto i creazionisti fossero degli idioti psicotici (o dei poveri ignoranti frutti di tempi ignoranti)

Giuseppe

@losqualo

ma usate tutti gli stessi argomenti?

@Stefano Chiaudano
«ma l’evoluzionismo al limite permette di escludere un creatore.»

L’evoluzionismo, come ogni teoria scientifica, si disinteressa della questione se ci sia un creatore o meno. Finché non si stabilisce chiaramente che cosa si debba dimostrare e non si forniscano degli esperimenti (anche solo pensati) che possano verificare o invalidare quella ipotesi ben formulata (l’ipotesi “creatore” non lo è affatto), è proprio inutile starne a discutere.

«Questo creatore “potrebbe” aver creato l’universo con le sue leggi le quali avrebbero portato alla formazione delle stelle dei pianeti e della vita su di essi.»

Quindi questo creatore dovrebbe essere qualcosa al di fuori dell’universo e delle sue leggi, che è tutto ciò che noi, che di quell’universo facciamo parte, possiamo conoscere. E’ come chiedersi se esistiamo realmente o solo nella testa di chi ci pensa.

@layos

«E dietro questo orizzonte potrebbe esserci qualunque cosa, compreso un ente supremo che potrebbe perfino aver creato l’universo come lo conosciamo.»

Un ente supremo che esiste al di là del tempo e dello spazio? Qualcosa che sfugga ad ogni possibile verifica mai immaginabile? Certo, potrebbero esserci i mostroni lovecraftiani che giocano con le biglie come nel finale di Men In Black, come pure potremmo essere tutti frutto dell’immaginazione di gabriele.

Visto che 1) queste ipotesi sono destinate a rimanere congetture fantasiose 2) non ci aiutano in nessun modo a migliorare le nostre conoscenze, allora sono del tutto oziose.

statolaico

-Se vedo un orologio penso all’orologiaio che lo ha fatto, per questo se vedo un uomo non posso fare a meno di pensare “all’orologiaio” che lo ha fatto- è un sofismo. L’orologio è un’artefatto costruito dall’uomo in questo tempo ed in questo spazio utilizzando materiali esistenti: l’uomo ha la capacità di costruirlo, lo costruisce. Siccome so che l’orologio non fiorisce da solo, se ne vedo uno penso a qualcuno che lo ha costruito. Non fa una piega. Se vedo un uomo so che un’altro uomo non puo’ averlo fatto (nel senso di costruito), ma posso intuire grazie agli studi scientifici, considerando la nostra realtà e la materia a disposizione, come la vita si sia potuta sviluppare. Immaginare, invece, un essere onnipotente al di la del tempo dello spazio e della materia che abbia creato nella sua bottega -sospesa nel paradosso- l’uomo, mi sembra eccessivo. Piu’ che altro da prozac.

statolaico

A layos: perchè è razionalmente ammissibile che l’universo abbia un creatore? Il punto è che l’uomo non riesce a comprendere il concetto di infinito. A quale domanda pensi che l’esistenza di un creatore ti dia una risposta? Pensi che risolva la complessità del concetto di infinito? Se anche l’universo fosse stato creato da “qualcuno al di là”, dove inizia e dove finisce questo “al di là” dell’universo? Perchè immaginare un essere onnipotente e (nuovamente) infinito? Non è piu’ semplice un universo infinito?

statolaico

Eh si, è complesso il concetto di infinito… brevemente: è infinito, non c’è un al di là. 🙂

statolaico

Quindi: è probabile che l’universo sia stato creato, ma razionalmente si è portati a sostenere la tesi altamente piu’ probabile: quella che ci porta a pensare che sia l’universo ad essere infinito, mettendo da parte artigianato ed orologiai.

layos

>A layos: perchè è razionalmente ammissibile che l’universo abbia un creatore?

E’ un discorso complesso, difficile da esaurire in poche righe.
Per di più è un mio pensiero, non pretendo certo che sia niente di più.

Diciamo che, storicamente, abbiamo sempre trovato qualcosa, man mano che abbiamo studiato il mondo, che sfuggisse alle leggi che abbiamo in qualche modo stabilito regolassero il mondo o il mare o l’universo. Dalla terra piatta, alla forza di gravità, al moto degli astri e così via. Pensa alla meccanica quantistica alla relatività speciale, a cosa significhi scoprire che un oggetto che si muove alla velocità della luce non rispetta le leggi della meccanica classica che sono sempre stati un paradigma del nostro sapere per secoli.
Il fatto che domani la scienza non possa scoprire come ammissibile che al di la dello spazio e del tempo esista qualcosa, mi pare una ipotesi remota, ma non del tutto inammissibile. Che questo qualcosa abbia a che fare con la genesi dell’universo, altrettanto.

statolaico

Infatti, non metto in dubbio che l’universo potrebbe essere stato creato, e sarebbe anche razionale pensarlo “se”. Se cosa? Certamente non quello che hai scritto tu. Mi spiego meglio e faccio un esempio: faccio cadere una pallina dalla mia mano fino a terra. Penso che la pallina cade a terra per la forza gravitazionale. Qualcuno mi fa osservare che la pallina raggiunge terra, si per la gravità, ma mi dice anche che durante il tragitto della mia mano fino al pavimento si crea, vicino alla pallina, un turbinio di folletti danzanti rossi e dagli occhi gialli e che proprio quella danza genera la forza che fa atterrare la pallina. Aggiunge anche che i folletti sono estremamente piccoli e strumentalmente non rilevabili. Mi dice che milioni di persone credono a quei folletti, rivelati da un vecchio libro in loro possesso, e ogni domenica tutte queste persone si recano in degli edifici sparsi sul territorio per celebrare una messa ai folletti danzanti. Ora io coso posso rispondere razionalmente? Sono costretto a dire che è vero, probabilmente potrebbero esserci anche i folletti (cosa che necessariamente devo dire quando affronto argomenti non dimostrabili), ma accredito la tesi altamente piu’ probabile quella che mi dice cioè che la pallina cade per la sola forza di gravità che porta i corpi a cadere con un’ accelerazione di otto metri al secondo, la forza di gravità sola è spiegazione sufficiente ed esaustiva. Certo, potrebbe, poi essere anche qualunqua altra cosa a far cadere la pallina: dal rutto del ciclope invisibile ai nani viola dispettosi. Quello che voglio dire è si puo’ supporre qualunque altra cosa, ma razionalmente si da credito solo a quelle teorie che spiegano le cose meglio di altre (che vengono considerate -giustamente- soprpassate). Tutto il resto è solo fantasia. Io posso dire che l’universo è finito, se ho dei riscontri migliori rispetto a quelli che oggi mi fanno pensare che sia infinito: ma non posso dire è finito perchè c’è’ un creatore che lo ha creato senza alcuno straccio di prova o niente di scientifico che me lo possa almeno fare lontanamente percepire.

archibald.tuttle

“si crea, vicino alla pallina, un turbinio di folletti danzanti rossi e dagli occhi gialli e che proprio quella danza genera la forza che fa atterrare la pallina. Aggiunge anche che i folletti sono estremamente piccoli e strumentalmente non rilevabili.”

gia, poi qualcuno riesce a identificare i gravitoni, e la chiesa dei folletti danzanti rossi con gli occhiali gialli urla ai 4 venti che il loro libro aveva previsto tutto e che i gravitoni sono proprio i folletti danzanti rossi con gli occhiali gialli. sembra un copione gia visto…

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