Non c’è accanimento terapeutico su Piergiorgio Welby in quanto per il paziente “non c’è imminente pericolo di vita”. Lo ha detto Franco Cuccurullo, presidente del Consiglio superiore di sanità, al termine della lunga riunione di oggi. “Quella di Welby, ha proseguito Cuccurullo, è una situazione clinica devastata ma relativamente stabile”. Il ministro della Salute Livia Turco definisce quello del Css un “parere molto importante che conferma il bisogno che abbiamo di nuove norme che siano più chiare”. Nella sua lettera il presidente del Css sottolinea come sia complesso affrontare situazione intermedie laddove la percezione soggettiva del paziente sul trattamento cui è sottoposto potrebbe condurre a definire accanimento terapeutico un trattamento di per sé risolutivo per la salute del paziente. “Non deve essere totalmente omologato – prosegue Cuccurullo – il concetto di accanimento terapeutico con un altro principio fondamentale che è quello dell’autodeterminazione del paziente e cioè al come possa essere esercitato il suo diritto al rifiuto alle cure”. […]
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