L’abete gigante in piazza San Pietro

“Grazie per l’albero di Natale. Esprimo viva gratitudine alla Regione Calabria”. Sono le parole con le quali il Papa ha aperto l’udienza del mercoledì: un pensiero di gratitudine ai calabresi per l’abete che gli hanno donato. L’albero è un abete bianco (Albies alba) alto 34,60 metri del peso di 95 quintali, con una circonferenza di quasi tre metri. Il trasporto si è dimostrato estremamente complesso per le gigantesche dimensioni dell’abete proveniente dalla Foresta del Massiccio del Gariglione. Anche quest’anno però non si sono fatte attendere le reazioni degli ambientalisti che protestano per il “trasferimento” dell’albero.

Da Repubblica.it con tanto di cinque foto

La pace può raggiungersi solo nel rispetto dell’ecologia naturale (il rispetto della natura) e dell’ecologia umana (rispetto delle persone), ha affermato Benedetto XVI. La riprova dell’importanza decisiva di questo binomio, secondo il Pontefice, è riflessa nel problema del rifornimento energetico. “L’ecologia della pace” costituisce proprio uno dei paragrafi principali del suo Messaggio per la Giornata Mondiale per la Pace (1° gennaio 2007) sul tema “La persona umana, cuore della pace”. “La terra è stata data da Dio all’uomo, che deve usarla rispettando l’intenzione originaria di bene, secondo la quale gli è stata donata; ma l’uomo è stato donato a se stesso da Dio e deve, perciò, rispettare la struttura naturale e morale, di cui è stato dotato”, ha spiegato Benedetto XVI sviluppando un pensiero di Giovanni Paolo II. Per questo motivo, sostiene il Messaggio pontificio presentato il 12 dicembre, “accanto all’ecologia della natura c’è un’ecologia che potremmo dire ‘umana’, la quale a sua volta richiede un’‘ecologia sociale’”. Secondo Benedetto XVI, l’umanità deve “tenere sempre più presenti le connessioni esistenti tra l’ecologia naturale, ossia il rispetto della natura, e l’ecologia umana”. “L’esperienza dimostra che ogni atteggiamento irrispettoso verso l’ambiente reca danni alla convivenza umana, e viceversa”, sottolinea. […]

Fonte: Zenit – Il mondo visto da Roma

Una novità: ora sappiamo che ha pagato la Regione Calabria. Una conferma: il papa dimostra ancora una volta una coerenza degna di “un fine teologo”.

11 commenti

Kaworu

no, è la coerenza degna di una grande faccia di culo…

poi non so se sia sinonimo di “fine teologo” eh…

Damiano

forse sarebbe più appropriato dire l’EBETE gigante DI piazza S. Pietro.

Kaworu

potrebbero piazzarlo sulla punta a mo’ di angioletto.

per essere bianco, è bianco.

Stefano

Con quello che sicuramente gli hano combinato in seminario, quell’abete se lo può inchiappettare di traverso. Probabilmente ce l’ha tanto con i gay proprio per i 600 punti di sutura che anzora oggi gli tengono insieme il buco del sedere!!

Don Zauker

No, maligni: se avesse avuto rapporti gay l’avrebbero cacciato dalla hitlerjugend.

gianfalco

“Un massiccio strato di sporco copre la creazione di Dio. Non bisogna abusare del mondo. Dobbiamo considerare la creazione come un dono affidatoci non per la distruzione, ma perché diventi giardino di Dio e così giardino dell’uomo. Di fronte alle molteplici forme di abuso della terra che oggi vediamo udiamo quasi il gemito della creazione“.
Parola di papa:
B16 il 3 giugno 2006
Come no…

ciao
gianfalco

Commenti chiusi.