Avvenire contro il Manifesto

[…] Non appena sono entrati i poliziotti c’è stato più di un redattore che si è autoaccusato «ma è stato lo stesso Polo – riferisce l’agenzia – ad assumersi la responsabilità di tutto». «Sono il direttore di questo giornale e sono anche responsabile di tutto quello che vi avviene all’interno», ha infatti dichiarato ancora. Toni vittimistici di Polo a parte (ma non sorprendono, connaturati come sono alla tradizione di una certa sinistra) degli sviluppi della vicenda non si sa nulla. Secondo quanto riferito nei già citati lanci di agenzia “la redazione di via Tomacelli, con la manifestazione odierna, ha inteso sottolineare l’importanza del riconoscimento anche in Italia delle unioni civili, a fronte della contrarietà del Vaticano”, e il brano appena riportato sembra dettato dagli stessi autori del gesto. In ogni caso, se quella era l’intenzione, hanno fatto bene gli autori a rivolgersi a un’agenzia di stampa, visto che non solo i volantini hanno mancato il corteo ma, a parte le persone direttamente centrate dal lancio, della manifestazione pochi altri si sarebbero effettivamente accorti. Di certo alla cosa è stato dato un peso molto relativo, visto che già poco dopo il “fattaccio” in tutti gli ambienti della sicurezza che ha in carico i trasferimenti del Papa la cosa veniva comprensibilmente minimizzata. Adesso c’è da aspettarsi che Il manifestobatterà cassa su tutta la storia, tentando di passare per vittima di una “repressione”. Di certo, di tutto quanto successo, resterà però soltanto la volgarità del gesto compiuto.

Il testo integrale dell’articolo di Salvatore Mazza è stato pubblicato sul sito di Avvenire

7 commenti

Ernesto

Strano, pensavo che “volgarità” fosse, tanto per fare un esempio, lasciare morire di fame e malattie milioni di persone in Africa lanciando anatemi contro i preservativi dalle proprie sontuose, comode stanze romane, ma chissà forse ho torto…la parola giusta è “criminalità”.

Roberto Grendene

Fantastico.
Se ad Avvenire ironizzano sugli autori di tale “volgarita'” in quanto cosi’ scaltri da fare in modo che il loro gesto finisca ad una agenzia di stampa, che dire delle mille esternazioni di alti prelati, che finiscono nei primi minuti di ogni telegiornale???

Roberto Grendene

Spuci

A pensarci bene, l’irruzione della polizia nella redazione ha tutta l’aria di un’ennesima forma di censura contro la libertà di espressione. Non vedo che reato possano aver compiuto lanciando dei volantini!

Barbara Monea

Questo si ricollega infatti alla notizia dell’artista svedese perquisita dalla polizia…

davide

(ma non sorprendono, connaturati come sono alla tradizione di una certa sinistra).
ah sì!? Toni vittimistici?! Peccato che però in paesi come Francia e Olanda dove la destra è realmente liberale e non asservita a nessuno sia stata proprio la destra a legiferare in materia di diritti civili. Si vede che in quei paesi la cultura del diritto prevale su quella del voto e dell’opportunismo

ignazio

Naturalmente al cronista dell “Avvenire” è sfuggito il senso civico di tutta la redazione del “Manifesto” ad aver fatto accomodare all’interno dei propri locali gli agenti della Polizia, in quanto è improbabile che gli stessi fossero muniti di regolare mandato firmato da un Magistrato

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