Nuova offensiva mediatica della Chiesa italiana

La Conferenza episcopale italiana vuole che in ogni diocesi esca un giornale locale. E’ quanto si è appreso ieri da un articolo di Repubblica. Il progetto prevede l’apertura di 76 nuove testate, che si aggiungerebbero alle 161 già esistenti. I vescovi giurano che non useranno i fondi per l’Otto per Mille, ma che le testate si manterranno con i soli proventi delle vendite. Nulla si dice, tuttavia, dei fondi provenienti dalla legge sull’editoria, a cui attingono già ora numerose testate cattoliche.

Una copia dell’articolo di Orazio La Rocca è scaricabile dal sito della Camera dei deputati

30 commenti

Rosalba Sgroia

Ma per la miseria…Anche tutti ( o quasi) i giornali di quartiere…hanno uno o due articoli, con tanto di foto, sulla Chiesa Cattolica, sulla parrocchia, sul papa, sui santi…

Basta! Non se ne può più! E tutti ( o quasi…diciamo meno 29) i politici stanno aguardare col naso all’in su…o all’in giù…che è uguale.

Bye
Rosalba

Baldo Conti

Il problema grosso è che lo finanzieremo tutti noi. Lo Stato ogni anno sostiene con una cifra impressionante (in questo momento non sono aggiornato) quasi tutta la stampa, ovviamente eccetto noi. Tanto per fare un esempio prendono annualmente milioni di euro anche le più grandi testate, di partito e non, tipo L’Avvenire, il Manifesto, ecc. A scorrere l’elenco c’è da rabbrividire perché con le nostre tasse sosteniamo anche la diffusione delle idee che non condividiamo e che invece combattiamo. Noi facciamo disquisizioni più o meno filosofiche e di principio, forse interessanti ma poco redditizie, mentre i nostri “interlocutori” vivono alle nostre spalle e ci combattono proprio con il contributo che noi diamo loro con le nostre tasse. Non c’è che dire, una gran bella organizzazione. Quando mai riusciremo a svegliarci per davvero?

Luigi R.

Scusate… non vorrei disturbare, ma questo è un forum aperto e ho piacere a partecipare alla discussione.
a) Volete abolire la libertà di stampa? Non si può lasciare che i cattolici facciano i loro giornali liberamente?
b) I vescovi assicurano che non usano l’8X1000: non vi va bene neanche questo? Non sarebbe più serio se l’uaar, della chiesa, criticasse gli eccessi, e apprezzasse i progressi?
c) I fondi della legge sull’editoria: innanzututto perché non credere fino a prova contraria alla cei che afferma di attingere solo ai proventi? Ma anche se attingesse ai fondi pubblici, perché criticare la chiesa in quelle circostanze in cui si comporta come qualunque soggetto privato?
Rispondo a Baldo Conti che in un ordinamento democratico, favorire chi esprime idee opposte alle mie non è malvagio. Non credo che l’uaar sia contenta ove verifichi che i cattolici la ostacolano.

Marco G.

Se i vescovi non usano i soldi dell’ 8xmille per l’editoria a me va benissimo: possiamo controllare, o dobbiamo prendere la visita guidata, come in Corea del Nord?

Alba Rossopedali

“innanzututto perché non credere fino a prova contraria alla cei che afferma di attingere solo ai proventi? ”

perchè finora la cei non ha fatto nulla per meritarsi questa fiducia?
per esempio…

Libera anche tu un crocifisso!
Che aspetti!
http://filcc.noblogs.org/

Ernesto

Così dopo la solita canna e sniffata quotidiana, il trip sarà più piacevole…

archibald.tuttle

“c) I fondi della legge sull’editoria: innanzututto perché non credere fino a prova contraria alla cei che afferma di attingere solo ai proventi?”

perche oggigiorno praticamente nessun quotidiano italiano sarebbe in grado di stare in piedi da solo senza i finanziamenti all’editoria.

“perché criticare la chiesa in quelle circostanze in cui si comporta come qualunque soggetto privato?”

qualunque soggetto privato un accidenti. se vado in parlamento e chiedo di farmi finanziare 76 (!) nuovi giornali mi ridono dietro. se ci va ruini fanno la fila per metterci la firma.

Roberto Grendene

# Luigi R. scrive:
«Volete abolire la libertà di stampa? Non si può lasciare che i cattolici facciano i loro giornali liberamente?»

Certo che no.
La liberta’ di stampa, di satira, di pensiero la vorrebbero limitare le gerarchie confessionali quando dicono che si deve tutelare il sentimento religioso dei loro fedeli e dunque non critirarli.

«I vescovi assicurano che non usano l’8X1000: non vi va bene neanche questo?»

L’8×1000 lo usano anche per finanziare i Tribunali ecclesiastici.
Cioe’ le sentenze di annullamento di matrimoni religiosi emesse dalla Sacra Rota, che annullano anche il matrimonio civile e dunque sollevano dal’obbligo di dare l’assegno di mantenimento al coniuge piu’ debole anche sono anni e anni si matriminio, sono finanziati con i soldi dello Stato girati alla Chiesa Cattolica con la tassa di religione (8×1000)

Preferirei usassero l’8×1000 che gia’ si intascano per questi giornali: almeno non userebbero ulteriori finanziamenti pubblici.

«Non sarebbe più serio se l’uaar, della chiesa, criticasse gli eccessi, e apprezzasse i progressi?»

Il problema e’ che di progressi ne vedo pochi.
E quando ci sono sono arrivano con un riitardo allucinante: secoli per chiedere scusa di fronte a Dio (bada, non di fronte agli uomini) di tante atrocita’ commesse da alcuni figli della Chiesa (bada, non dalla Chiesa) nel passato (questo il riassunto delle famose scuse di Giovanni Paoli II, passate come grande segno di progresso)

«I fondi della legge sull’editoria: innanzututto perché non credere fino a prova contraria alla cei che afferma di attingere solo ai proventi? Ma anche se attingesse ai fondi pubblici, perché criticare la chiesa in quelle circostanze in cui si comporta come qualunque soggetto privato?»

Perche’ e’ un soggetto privato che ha privilegi inauditi: 8×1000 (un miliardo di euro l’anno), ora di religione nella scuola pubblica (600 milioni di euro l’anno per pagare gli stipendi di insegnanti scelti dai vescovi,senza contare la spesa per la struttura che ospita l’ora di indottrinamento), oneri di urbanizzazione secondaria girati da ogni comune (circa 700.000 euro l’anno qui a Bologna), e un mare di contributi ad hoc.
Se non avesse nulla di tutto cio’ io non avrei nulla da dire sul tentativo imprenditoriale di stamparsi giornalini in ogni diocesi.
Chi paga chi scrive sul giornalino? Ogni prete e’ pagato con l’8×1000.
Vale lo stesso per la nostra rivista L’Ateo????
Chi si puo’ permettere una infiltrazione capillare nelle scuole di ogni ordine e grado per orientare le scelte dei lettori?
Nessuno tranne la Chiesa Cattolica Apostolica Romana (e forse qualche sponsor qua e la’ a cui si ricorre visto lo stato penoso delle nostra scuola pubblica)

Non temere, come laicisti siamo per la liberta’ di coscienza e di pensiero, che includono la libarta’ di religione (oltre che dalla religione).
Il problema si manifesta quando una chiesa (e potrebbe essere anche una “chiesa” di atei!) vuole privilegi rispetto agli altri. Come laicisti lo rifiutiamo.

Ciao
Roberto Grendene
Circolo UAAR di Bologna

cartman666

x Luigi: Credi davvero all’affermazione dei vescovi? Tieni presente che dell’8 x mille non esiste un resoconto chiaro, tantomeno degli affari dello Ior,implicato da sempre in traffici che definire poco trasparenti e’ il minimo. Chi controlla il bilancio del Vaticano? Loro non sono come una normale societa’ di capitali sottoposta a controlli di ogni genere,e possono combinare quello che gli pare, tanto chi puo’ controllare i loro bilanci?

Luigi R.

Mi sa vagamente che qui si confondono le responsabilità della chiesa con quelle del parlamento.

Luigi R.

Preciso: concordo con voi nel modo più assoluto che la chiesa non dovrebbe neanche chiedere i privilegi (perché a rigore si potrebbe sostenere – sbagliando – che la chiesa come qualunque privato ha il diritto di chiedere tutti i privilegi possibili per sé), ma il parlamento è pur sempre sovrano. L’8×1000 per tanti anni non c’è stato (peraltro, pur con un parlamento a maggioranza cattolica), ciò significa che il parlamento può non-accontentare la chiesa se lo vuole.
Infine ringrazio Roberto Grendone per la completezza e per la chiarzza della risposta.

Luigi R.

Preciso ancora: nell’inciso tra parentesi andavo sul filo del paradosso, intendevo dire che in via del tutto teorica non è vietato che mio zio, o che il club di Topolino chieda al parlamento di avere un miliardo al giorno, e poi il parlamento decide se ascoltare o no.

Pessimista Cosmica

GLI ALBERI, PERCHE’ NESSUNO PENSA AGLI ALBERI?!!!!

robi

Facciamo finta di non capire caro Luigi…. anche il Padrino nel Bronx faceva “offerte che non si potevano rifiutare” . Manovrare pacchetti di voti dei vari Luigi italiani significa proprio quello. Certo a sbagliare è il Parlamento ma su grazioso suggerimento “che non si può rifiutare” della Chiesa. Sicuramente se avessimo parlamentari svedesi o norvegesi rifiuterebbero sdegnati tali ricatti, ma a quelli italiani interessa vincere le elezioni. Prima dell8xmille poi vi erano , come sempre, infinite forme di altro finanziamento anche più lucrose e poi l’8×1000 è solo una fettina di ciò che prendono.
Caro Luigi cosa ne penseresti se tu fossi obbligato a finanziare l’UAAR contro la tua volontà?
Infine una proposta, smettiamo di chiamarlo 8xmille, incominciamo a chiamarlo 0,8percento , suona meglio e da subito l’idea di quanto sia “pesante” visto che i fondi alla ricerca sono l’1percento.

Luigi R.

Perché cercate di polemizzare su qualunque cosa io dica?
Preciso, definitivamente, che, in conseguenza del fatto che sono cristiano-credente (anche nella chiesa), sono contrario all’8×1000 e a tutti i privilegi della chiesa, che la chiesa non dovrebbe neanche chiedere, e che voterei volentieri un governo che recedesse su tali privilegi.
Non contestatemi che mi contraddico: si può far parte di un’istituzione e schierarsi con chi ne vuole il cambiamento radicale (le minoranze esistono, ammesso che siano minoranze).

netzer

Luigi, la chiesa ha diritto di fare tutti i giornali che gli pare ma non dovrebbe farli con i soldi pubblici. Per quanto riguarda l’otto per mille, mi dispiace per te ma la stessa chiesa mente perchè riceve diversi miliardi di euro e spende le briciole per aiutare i bisognosi. I soldi li fanno sparire e, per ogni altra loro iniziativa, chiedono e ricevono altri soldi. Un esempio: Radio Maria riceve milioni di euro l’anno dalle casse dello stato….

Alba Rossopedali

le minoranze in una monarchia assoluta non contano nulla.
il tuo papa è INFALLIBILE e tu dovresti pendere dalle sue labbra.
Altrimenti NON CREDI nella Chiesa, come invece affermi.

raphael

* Luigi R
Il parlamento è pur sempre sovrano…
Ma la chiesa potrebbe anche fare il bel gesto di rifiutare accidenti
Si occupa di morale e dunque dovrebbe bacchettare chi le concede privilegi “non richiesti” e lesivi del rispetto delle minoranze…
O il rispetto non è contemplato fra i valori cristiani?

Luigi R.

Per Alba Rossopedali e netzer,
Il papa può fallre. L’infallibilità riguarda alcuni casi circoscritti. Sono rarissime nella storia le affermazioni del papa che secondo la chiesa possono essere considerate “infallibili”. Per cui da buon cristiano posso non essere d’accordo con il papa su moltissime questioni.
Non capisco perché vogliate a tutti i costi polemizzare.

Luigi R.

Forse non ne avete piena percezione, ma ho l’impressione che qualunque cosa vi si dica, l’uaar faccia semplicemente da bastian contrario.

netzer

Luigi, ti farebbe bene leggere un po’ di sillabo e di altre interessanti opere di papi precedenti…
In altre epoche, con la tua affermazione “il papa può fallire”, ti avrebbero messo a cuocere a fuoco lento.
Per quanto riguarda i soldi che lo stato da alla chiesa, io critico soprattutto lo stato. La chiesa però intasca tutto e continua a predicare bene e razzolare male.

Luigi R.

Anche tu, oggi puoi criticare Veltroni, ma se avessi criticato il suo predecessore Tarquinio il Superbo non l’avresti passata liscia…

RazionalMENTE.net

Era cristiano Tarquinio il superbo? 🙂 🙂 🙂

Luigi, vieni qua… voglio darti uno schiaffo. No, non per cattiveria, è un esperimento scientifico. Voglio vedere se porgi l’altra guancia 🙂

Alba Rossopedali

“il papa è infallibile in alcuni casi circoscritti”
che equivale a dire:
“il papa ogni tanto ne dice una giusta”.

Buono a sapersi, allora anche io sono infallibile come il papa.

E comunque no, la tua impressione è sbagliata, se la chiesa decide di non rompere più le scatole occupandosi di cosa dovrei o non dovrei fare io (infedele, miscredente cittadino italiano) giuro che non faccio il bastian contrario.

Giuseppe C.

Ogni diocesi (dio c’e’ ? si’) un giornale. E perche’ no una tv (con i soldi pubblici)!

Suppongo che il libro di Corrado Stajano “Africo” del ’79 sia abbastanza conosciuto . Nel libro si narra di un paesucolo calabrese della locride che a seguito di un’alluvione dovette “migrare” piu’ a valle, quasi in riva al mare.
Il protagonista negativo del libro e’ un prete, tale don Stilo con i suoi famigli e i suoi intrallazzi.
Tipico esponente del mondo clericofascista del Meridione.

p.67 «Il prete, dicono. La sua presenza e’ come un’ombra o una luce, perennemente tese o sottintese sulla vita quotidiana del paese di Africo. La sua violenza di intrigo e di speculazione o il suo spirito di servizio, la sua iattanza virile o la sua abilita’ imprenditoriale, la sua opera di fratellanza o la sua capacita’ di vendetta, la sua regola di proteggere o la sua volonta’ di discriminazione dividono i giudizi». […]

Tralascio cio’ che a pag.69 Gramsci pensava del rapporto tra prete e contadini [«… un uomo sottoposto alle passioni comuni (donne, denaro) e che pertanto spiritualmente non da’ affidamento di discrezione e di d’imparzialità’»].

Come contraltare a don Stilo c’e’ don Natale Bianchi, un giovane prete originario di Varese e con esperienze di missionariato in Asia.
Nella sua parrocchia si era costituita una Comunita’ di base fortemente invisa al vescovo locale che lo sospende a divinis.

Testimonianza di don Natale Bianchi, p.176, «C’era della gente che vedeva nel prete – atteggiamento comune in queste zone – la persona potente o amica dei potenti e in grado di fare favori».

Lasciamo la Calabria di trent’anni fa e veniamo alla Puglia, e all’Italia di oggi.

[…]«In Puglia i finanziamenti agli oratorî hanno dato luogo a un filone giudiziario. Durante la campagna elettorale per le regionali del 2005 l’arcivescovo di Lecce, Cosmo Francesco
Ruppi, avrebbe offerto – secondo l’accusa – appoggio politico all’allora presidente della
Regione Puglia, Raffaele Fitto, in cambio dell’impegno di quest’ultimo a far approvare
dalla Regione Puglia il provvedimento con il quale venivano finanziati gli oratorî della
chiesa cattolica pugliese. A tal fine, la giunta Fitto approvò due delibere per complessivi 74
milioni di euro: la prima, l’11 marzo 2005, quindici giorni prima delle elezioni regionali; e
la seconda il 15 aprile 2005, due settimane dopo la sconfitta elettorale, mentre Fitto era
ancora in carica per l’ordinaria amministrazione, in attesa dell’insediamento del nuovo
presidente Nichi Vendola»[…]

Tratto da “Privilegi economici e fiscali della Chiesa cattolica”:
relazione di Silvio Manzati (coordinatore del circolo UAAR di Verona) al convegno nazionale della laicità del 14 ottobre 2006.
(file pdf da 52KB, 13pp)
http://www.uaar.it/uaar/documenti/148.pdf

Sorvolo sull’elegante appellativo usato da una parente del politico per indicare delle suore alquanto restie a votare (la parola ha a che fare con un elemento chimico, Sr).

Ebbene, una settimana fa (Repubblica-Bari del 17.11.06) nel consiglio regionale pugliese era stato presentato (Prc e Socialisti autonomisti) un emendamento, poi ritirato, alla legge sullo sport che escludeva dalla consulta regionale la Cei pugliese, in quanto estranea alla finalita’ della legge.
Per Pietro Manni di Rifondazione (piccolo e valido editore salentino):
«La destra sanfedista e bigotta, con toni da crociata, ha attaccato i presentatori dell’emendamento accusandoli di non rispettare la chiesa e i cattolici, scordando che proprio Rifondazione nel corso di questa legislatura ha presentato un disegno di legge di riconoscimento del ruolo sociale degli oratori».

In sintesi, sono incompatibili 8 per mille e «l’incentivazione di agevolazioni in favore di determinate attivita’ ritenute meritevoli di tutela e sostegno»
(www.uaar.it/news/2005/10/24/enti-ecclesiastici-agevolazioni-fiscali-contributo-nicola-fiorita/).

P.S. Oggi sono triste perche’ ho saputo che un bravuomo, un prete, che si e’ sempre prodigato con chi aveva bisogno ha un cancro (a uno stadio molto avanzato).

P.P.S. Natale Bianchi non e’ piu’ prete, si e’ sposato.
Nella diocesi di Locri (RC) il vescovo da qualche anno e’ un altro grande uomo del nord (e’ trentino) e si chiama Bregantini. E’ abbastanza conosciuto per le opere realmente meritorie per il riscatto di quelle terre e per avere scomunicato i malavitosi che avevano distrutto delle piantagioni di lamponi di una cooperativa agricola.

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