Scuola e alternative all’IRC: storie di ordinaria discriminazione

I fatti che accadono in molte scuole d’Italia sono a dir poco grotteschi. L’illegalità e l’arroganza sono all’ordine del giorno da parte dell’Istituzione Scolastica Pubblica, che dovrebbe essere il luogo della cultura e del rispetto delle diversità, delle pari opportunità.
I dirigenti aggirano la normativa vigente: mettono in serio imbarazzo professori costretti a presenziare alle messe obbligatorie tenute in orario scolastico, ostacolano le richieste di studenti e genitori, sia di chi vorrebbe uscire dalla scuola per non frequentare l’ora di religione e sia di chi, invece, vorrebbe l’ora alternativa.
Spesso si giustifica l’assenza di un insegnamento alternativo affermando che mancano i fondi…
E se la Scuola Pubblica ha sempre  lamentato carenze di questo tipo con la Finanziaria del 2007 le cose non andranno meglio, visto che si avrà un maggiore introito per le scuole private (paritarie) , come recita questo articolo:

 “Al fine di dare il necessario sostegno alla funzione pubblica svolta dalle scuole paritarie nell’ambito del sistema nazionale di istruzione, a decorrere dall’anno 2007, gli stanziamenti, iscritti nelle unità previsionali di base denominate “scuole non statali” dello stato di previsione del Ministero della pubblica istruzione, sono incrementati complessivamente di euro 100 milioni, da destinarsi prioritariamente alle scuole dell’infanzia”. (Finanziaria 2007, Art. 68, comma 12)
Tornando alla questione dell’ora alternativa e delle altre opzioni, ecco alcune delle molte lettere pervenuteci e a cui abbiamo dato risposta;  lettere che trasudano disagio da tutti i pori…Come queste tante altre stanno arrivando e tutte ci parlano di come questo Paese non sia affatto laico.
Prof. Rosalba Sgroia
Responsabile UAAR “ Progetto ora alternativa”
www.oraalternativa.it
 

1)
Buongiorno,
scrivo da Trieste e sono la madre di un bambino di sei anni che ha appena cominciato la prima elementare. La sua scuola materna aveva offerto per tutti i tre anni l’ora alternativa alla religione, che veniva regolarmente frequentata, con entusiasmo, da circa 9 bambini (compreso il mio).
Arrivati alla scuola elementare mi sono sentita dire che, per mancanza di fondi, non è prevista l’istituzione della materia alternativa (2 ore alla settimana) per un numero di bambini inferiore a un certo minimo (che non è stato specificato).
Desidererei sapere esattamente che cosa prevede la normativa e che cosa posso fare.
Vi ringrazio.

Lettera firmata
 
2)
Cari amici,
più che informazioni sull’ora alternativa in sé, vorrei sapere cosa fare, come passare cioè all’azione (legale?), quando la scuola oppone un muro all’insegnamento della materia alternativa. La scuola che frequenta mio figlio , da due anni non organizza più l’ora alternativa ( che sono due, in realtà!).
Ho fatto notare che la legge italiana la prevede, obbligando la scuola a organizzarla. La risposta è stata: “Non abbiamo soldi per la materia alternativa” e “nemmeno possiamo permetterci di spostare gli insegnanti di IRC nelle prime ore per far entrare suo figlio alla seconda ora”.
Cari amici, è stato come parlare con il muro. A ogni mio argomento la risposta della vicepreside era: “No”.
Cosa devo fare per evitare che mio figlio venga posteggiato nelle altre classi per due ore a settimana? A chi rivolgermi per farmi tutelare? Vorrei non sentirmi così isolata, disarmata, sopraffatta. Aiuto!
Un grazie in anticipo

Lettera firmata

2)
Gentili amici,
a nostro figlio, che frequenta la terza elementare e non si avvale dell’ora di religione è stato consegnato un modulo per ribadire la scelta, come si fa usualmente ogni anno, solo che quest’anno (nuovo dirigente scolastico) non è contemplata la scelta di non essere nella scuola durante le ore di religione, ho parlato telefonicamente con la segreteria e mi è stato risposto che una nuova circolare ministeriale non consente più questa scelta; consultando il vostro sito non ho visto traccia di questa novità,  anzi c’è la sentenza della corte costituzionale che ribadisce tale diritto, mi potete dare un suggerimento?
Grazie mille

Lettera firmata

4)
Sono un insegnante di un Liceo di La Spezia. Vi scrivo per esporvi il mio disagio di fronte ad una circolare del Dirigente Scolastico diffusa con grande evidenza questa mattina (è stata spillata ad ogni registro di classe sulla pagina del giorno, e non semplicemente distribuita come accade con le altre circolari); il contenuto della circolare consiste nella comunicazione della celebrazione di una Messa di rito cattolico il 4 ottobre alle 8 di mattina (in orario scolastico), con ingresso per tutti gli studenti alle 9.15.
Di tale celebrazione era stata data, in effetti, generica informativa in ambito del Collegio Docenti di ieri, con successiva approvazione e senza discussione.
Ciò che mi pare particolarmente grave è una riga nella parte conclusiva della circolare, che contiene l’esplicito invito a tutti a partecipare alla cerimonia in oggetto. Mi chiedo se questo invito, a firma di un Dirigente Scolastico in una scuola statale, sia compatibile con la normativa costituzionale sulla pari dignità delle diverse confessioni religiose, come anche con il diritto a non aderire a nessuna confessione religiosa o a non manifestare pubblicamente le proprie convinzioni in materia. Il rischio di una comunicazione formale di questo tenore (“si invitano tutti a partecipare”, più o meno) è anche quello di ingenerare la sensazione di un controllo (su studenti, insegnanti, personale ATA) relativo alla presenza alla cerimonia in oggetto, con eventuali successivi atteggiamenti discriminatori.
In un momento di particolare salienza delle appartenenze, in una società che si sta  faticosamente ponendo il problema della convivenza interculturale, ma che è anche attraversata da pericolosi rigurgiti identitari, mi pare che una iniziativa come la messa cattolica in orario scolastico esprima una pretesa di universale rappresentanza da parte di una specifica confessione religiosa, pretesa che è tanto più violenta quanto più apparentemente ecumenica; mi pare che tale iniziativa finisca di fatto per ferire ed emarginare i tanti non cattolici che frequentano la scuola statale, oltre ad esercitare una potenziale dissuasione verso di essi.
È appena il caso di osservare la rarità degli studenti extracomunitari iscritti in Italia al Liceo Classico: questo dato, ovviamente, deve essere interpretato in una prospettiva complessa, riportabile soprattutto alla difficoltà percepita di fronte a studi che hanno come prerequisito una approfondita conoscenza della lingua italiana ed anche a ragioni di carattere economico. Comunque la messa cattolica in orario scolastico può costituire un segnale di chiusura identitaria da parte di una scuola che talora viene considerata dai suoi insegnanti come il modello ottimale di formazione secondaria. A margine di questo, devo anche osservare che in alcuni registri di classe i nominativi degli studenti non avvalentisi dell’insegnamento della religione cattolica sono stati riportati in corsivo, a differenza di quelli degli avvalentisi, scritti in stampatello: per quanto funzionale al controllo delle assenze da parte dell’insegnante di religione cattolica, tale pratica può apparire o essere percepita come obiettivamente discriminatoria da qualche studente non avvalentesi.
Avrei piacere di conoscere il Vostro parere sulla legalità della circolare che ho sopra esposto, e su forme e modalità di un possibile intervento correttivo da richiedere al Dirigente Scolastico (magari per via sindacale), che ribadisca il principio della libertà religiosa, garantita dalla Costituzione.

Lettera firmata

25 commenti

Stefano

La solita schifezza all’italiana. Il problema è che spesso i genitori non hanno nè il coraggio e nemmeno le nozioni sulla strada da segiuire per denunciare alle autorità competenti qeste situazioni. Se ciò venisse fatto, i responsabili pagherebbero sicuramente per la violazione delle leggi e certi comportamenti non ci sarebbero più.

forzalube

sarebbe interessante anche conoscere le risposte a queste lettere e soprattutto sapere come si evolvono le varie situazioni dopo il supporto fornito dall’UAAR

rosalba sgroia

Caro Forzalube,
questo è un solo esempio…non posso farli tutti.
Alcuni nostri suggerimenti vanno in porto…altri no, ma ti assicuro che ci stiamo attrezzando per far “scoppiare il bubbone”. Avrete presto notizie. Quello che ci rincuora è che stiamo dando coraggio e voglia di cambiare lo status quo a coloro che prima ne avevano poco…e quello serve moltissimo!
Certo, da solo non basta, ma è l’inizio…
Ciao
R

>Buongiorno,
>nel complimentarmi per la vostra attività, sono a progervi il seguente
>quesito. Abbiamo optato per nostro figlio (prima elementare) per l’ora
>alternativa a quella di religione. Nel constatare che, purtroppo, non
>esiste nessuna attività alternativa (il bambino viene “spostato” in
>un’altra classe) abbiamo scoperto che le ore di religione sono ben due alla
>settimana. Parlando di “ora” di religione davamo per scontato che nella
>scuola pubblica fosse solo una: secondo voi è normale che sia raddoppiata?
>Grazie per la collaborazione, cordiali saluti.
P.

Gentile signor P.,
quello che ci racconta, purtroppo, è diventata un’amara consuetudine…che
noi dobbiamo, pian piano scardinare.
Innanzitutto faccia una fotocopia del nostro vademecum e della normativa,
materiale che invio con questa mail e visionabile direttamente su
http://www.uaar.it/uaar/campagne/progetto-ora-alternativa/ora-alt-vademecum.html, e
faccia presente in segreteria che suo figlio ha tutto il diritto di avere la
propria insegnante accanto quando il resto della classe ha l’insegnante di
religione. Cosa fa la sua insegnante quando esce dalla classe per lasciarla
all’insegnante di religione?

Se non hanno pensato ad un’ora alternativa, può richiedere anche un
insegnamento curricolare, ma qualcosa dovrà essere insegnato al bambino, se è questa la sua scelta. E’ un suo diritto. Se la cosa non funziona, faccia presente che potrà
rivolgersi ad un ispettore scolastico o al Ministero dell’Istruzione.
Intanto ci contatti in ogni caso. Purtroppo non siamo ancora APS,
associazione di promozione sociale e quindi non possiamo ancora sostenere
come associazione la questione legale ( spero non ci si arrivi!) ma possiamo
supportarla affinchè la direzione della scuola si decida a rispettare la
legge.

Il suo stupore per aver scoperto che l’ora di religione non è una , ma sono
ben due alla materna e alle elementari è una triste realtà che via via dovrà essere modificata. Ed è ovvio che NON è giusto! Come ebbi occasione di un mio articolo pubblicato su l’Ateo, bisogna “battere il ferro finché è caldo” e i bambini sono malleabilissimi
in quell’età!

Comunque spero che vada tutto bene.
Aspetto sue notizie e spero di averle davvero dato un aiuto!
Cordialmente

ins Rosalba Sgroia
resp. Progetto ora alternativa

Marco G.

La discriminazione sta alla radice: gli insegnanti di religione cattolica si chiudono in classe con gli avvalentisi dove, con i soldi di tutti, possono fare in sostanza quello che gli pare senza rendere conto a nessuno (sappiamo tutti che ci sono anche scuole dove gli avvalentisi sono tali solo sulla carta ma spesso non sono nemmeno presenti in classe… ). In teoria i non avvalentisi dovrebbero poter fare la stessa cosa ma la realtà è ben diversa: le loro attività sono costantemente monitorate e gli avvalentisi hanno diritto di veto anche su quelle, per cui alla fine l’unica cosa che può fare chi non si avvale diventa effettivamente… niente! (si suppone che questo li renda in tutto pari agli avvalentisi…) E il motivo per cui per le attività alternative mancano i fondi è ovviamente che tutti i soldi sono già stati spesi per mettere di ruolo gli insegnanti di religione cattolica

raphael

Sono stupito per lo stupore del signor P.
L’indottrinamento avviene ancor prima…..al nido COMUNALE!
Mia figlia sapeva appena parlare quando cominciò a recitare le preghierine. Pensavo fosse opera della nonna (è bigotta ma riesce a farsi i c. suoi), ma quando le chiesi chi? mi rispose “la maestra Lucia…”
Nulla mi è stato chiesto anzi, alle mie obiezioni, mi è stato risposto che IO avrei dovuto informarmi perchè in Italia l’insegnamento del cattolicesimo si dà e lo si pretende. Ho rapidamente verificato che tale situazione è assolutamente comune e che le maestre non temono alcuna azione disciplinare…..
Mi chiedo se sia veramente così

raphael

Del resto il bombardamento è continuo…. Volendo anche prescindere dall’ora di religione come può una bimba sottrarsi all’immagine del crocifisso, del Padre Pio, del papa, dell’immancabile madonnina che sono in classe?
Chi sono? Perché sono lì? Ecc ecc e via con l’indottrinamento occulto.

Dani

Ma le sentenze esistono, basta solo farle presente. Perchè associazioni come UAAR non si occupano di diffonderle? Quando i ragazzi sanno che possono uscire dalla scuola in classe non rimane più nessuno. E’ vero che per le elementari resta il problema, ma è solo ricordando i costi dell’ora di religione che si potrà arrivare ad una capillare denuncia. Mi sembra che sulla pagina dedicata a questo dall’UAAR non si evidenzia con sufficienza l’ora libera. Per rrispondere a Raphael credo che in classe c’è solo la croce (già troppo comunque). Secondo me è la televisione che va controllata. Comunque , anche nella scuola elementare , sono gli insegnanti che dovrebebro far presente che due ore di religione tolgono troppo spazio all’intero programma.

raphael

XDani
Nella classe di mia figlia c’è tutto ciò che ho detto e la foto di paparaz è in grande formato. Di più il collage si fa ritagliando le pagine di Famiglia Cristiana….
In sostanza si è in una situazione di scontro su tutti i fronti, su ogni cosa; ecco il perchè del mio stupore per P.

Stefano

Raphael leva tua figlia da quel posto!!! Lo so che trovare posti ai nidi è difficile e che i corso d’anno è praticamente impossibile ma da quello che scrivi sembra che l’hai iscritta in una specie di mini convento fondamentalista!

Andrea

Innanzituuto voglio esprimere la mia solidarietà ai genitori che Hanno mandato le loro testimonianze, volevo inoltre saper se qualcuno sa darmi qualche link sicuro e aggiornato circa le attuali normative vigenti: in particolar modo vorrei saper se è possibile potere far uscire propri figli dall’istituto scolastico durante le ore di religione, e se vi sono dei problemi legati alle ore in cui esse si svolgono (inizio e fine lezioni od ore intermedie ad altre lezioni), inoltre se è necessario esprimere all’inizio dell’anno scolastico il desiderio che il proprio figlio possa uscire anticipatatamente se le ore di religione coincidono con le ultime delle lezioni.
grazie.

forzalube

Francamente non sapevo neanch’io che le ore di religione alla materna e alle elementari fossero addirittura 2. E’ una cosa recente?

Tiziana

Dalle lettere pubblicate mi sembra che negli ultimi anni ci sia stata una involuzione. Ai miei tempi, fra un pò di giorni compirò 50 anni, i genitori comunicavano senza dare spiegazioni che non frequentavi l’ora e il preside in genere la collocava alla prima o all’ultima per farti uscire. In particolare al liceo (mamiani di roma) al ginnasio frequentavano l’ora prima 5 poi 4 poi nessuno e al liceo nessuno sceglieva religione. A volte il prete (era il parroco di una chiesa d via della conciliazione) era talmente solo che veniva gentilmente invitato a prendere una cosa al chioschetto di via delle milizie. Il problema mi sembra soprattutto per le elementari dove naturalmente i bambini non sono autonomi e i genitori non possono ritirarli prima. Nonostante questo io penso che sia molto meglio che i bambini giochino in corridoio ( e magari conoscono bambini di altre classi e arricchiscono la loro rubrica) piuttosto che l”ora alternativa. Che senso ha per un piccino stare magari a studiare l’ostrogoto o classificare gli insetti (mi sembra che le materie alternative devono essere extracurriculari) , mentre il tempo libero potrà essere sfruttato per parlare giocare o riflettere su se stessi. I bambini in genere fann o troppe cose. E poi, chi deve pagare questa ora alternativa? Con la finanziaria in discussione c’è un riferimento al numero inferiotre di bocciati che faranno risparmiare su tot insegnanti. Con il ritocco delle aliquote personalmente sono passata alla fascia altissima, e mentre sono contenta di pagare tasse comunali per asili nido che non utilizzerò, non vorrei dover pagare anche insegnamenti alternativi. Sono al contrario piuttosto convinta che una altissima informazione sugli attuali costi dell’ora di religione e dei curriculum degli i nsegnanti di questa materia (l’iter è diverso anche per le graduatorie), porteranno i genitori a evitare nel corso dei prossimi anni questo insegnamento. Inoltre vorrei aggiungere che molto spesso alcune cose che si subiscono (messe, foto di padre pio ecc.) derivano da un certo conformismo, per cui si battezzano i bambini, si affidano alle nonne che li portano al tempio e poi ci si lamenta delll’ora di religione. I bambini devono essere sotenuti, specie quando appartengono a minoranze (di altre religioni o atei) dalle loro famiglie. Inoltre penso, come ha scritto qualcuno più su, che gli insegnanti, specie quelli delle elementari, devono far presente che i loro programmi sono troppo compressi se devono lasciare due ore alla religione.

rosalba sgroia

Per Dani:
secondo te cosa stiamo facendo? 🙂 Non stiamo diffondendo la normativa? Il mio lavoro nell’UAAR, ma ovviamente NON SOLO il mio, ora è essenzialmente questo, occuparmi di diffondere quali sono le leggi in vigore e come fare per farle rispettare.
Ovviamente l’impianto dell’IRC è aberrante e dissonante e con quest’azione di sensibilizzazione del problema stiamo aprendo una breccia notevole.
Il problema grosso , quello del retaggio culturale investe anche coloro che si dicono atei…e allora bisogna operare lentamente…ma in modo efficace.

Per quanto riguarda l’opzione di uscire dalla scuola stiamo dicendo che esiste una Sentenza della Corte Costituzionale, ma ci siamo purtroppo accorti che nelle Elementari ci sono altri problemi per effettuare tale opzione:

riguarda la famigerata impostazione morattiana del tempo scuola formato dalle 27 ore più le tre ore di attività facoltative.

Ora, il punto dolente è che l’ ora di religione , pur essendo FACOLTATIVA, è stata inserita nelle 27 ore obbligatorie e allora ecco che se il ragazzo esce prima o entra dopo salta due ore…ne fa 25 e quindi viene meno all’obbligo scolastico.
E’ chiara l’assurdità ed è qui che l’UAAR può lavorare per far luce sulla cosa.
Cioè, di fatto l’ora facoltativa è diventata obbligatoria e di conseguenza anche l’alternativa o lo studio di approfondimento curriculare assistito!

SENTENZA Corte Costituzionale n. 13, 14 gennaio 1991

Sorge questione se lo “stato di non-obbligo” possa avere tra i suoi
contenuti anche quello di non presentarsi o allontanarsi dalla scuola.
Occorre qui richiamare il valore finalistico dello “stato di non
obbligo”, che è di non rendere equivalenti e alternativi l’insegnamento
di religione cattolica ed altro impegno scolastico, per non condizionare
dall’esterno della coscienza individuale l’esercizio di una libertà
costituzionale, come quella religiosa, coinvolgente l’interiorità della
persona. Non è pertanto da vedere nel minore impegno o addirittura nel
disimpegno scolastico dei non avvalentisi una causa di disincentivo per
le future scelte degli avvalentisi, dato che le famiglie e gli studenti
che scelgono l’insegnamento di religione cattolica hanno motivazioni di
tale serietà da non essere scalfite dall’offerta di opzioni diverse. Va
anzi ribadito che dinanzi alla proposta dello Stato alla comunità dei
cittadini di fare impartire nelle proprie scuole l’insegnamento di
religione cattolica, l’alternativa è tra un sì e un no, tra una scelta
positiva ed una negativa: di avvalersene o di non avvalersene. A questo
punto la libertà di religione è garantita: il suo esercizio si traduce,
sotto il profilo considerato, in quella risposta affermativa o negativa.
E le varie forme di impegno scolastico presentate alla libera scelta dei
non avvalentisi non hanno più alcun rapporto con la libertà di
religione. Lo “stato di non-obbligo” vale dunque a separare il momento
dell’interrogazione di coscienza sulla scelta di libertà di religione o
dalla religione, da quello delle libere richieste individuali alla
organizzazione scolastica. Alla stregua dell’attuale organizzazione
scolastica è innegabile che lo “stato di non-obbligo” può comprendere,
tra le altre possibili, anche la scelta di allontanarsi o assentarsi
dall’edificio della scuola.

Per rispondere a Rafael,
è vietato PREGARE in classe! Nel 2001 in una scuola dell’infanzia comunale ho minacciato di denunciare la maestra di classe e la dirigente mi ha dato subito ragione.
Ho ricevuto delle lettere a riguardo…

Andate a vedere la normativa su
http://www.uaar.it/uaar/campagne/progetto-ora-alternativa/ora-alt-vademecum.html

Ragazzi, il lavoro è enorme, complicato, capillare, estenuante…Ma porterà a dei risultati…

Per forzalube.
le 2 ore alla Materna ci sono dall’84… Concordato Craxiano…

Ciao
Rosalba

rosalba sgroia

Questione pratica= si continua ancora a parlare del fatto che non ci sono soldi per l’ora alternativa…
Siamo fuori strada. L’insegnante di classe non viene pagata extra, capito? Semmai chi viene pagata extra è l’insegnante di religione.
L’ins. di classe esce con i non avvalentisi mentre l’ins. di religione sta in classe.
Vorrò, almeno una volta nella mia vita assistere al contrario, o meglio che tutti i bambini restino in classe con un insegnante di Storia, di Matematica, di Scienze, D’Italiano ecc…
Fintanto ciò non sarà possibile, dobbiamo rendere FATTIBILE la scelta delle 4 opzioni:

Attività didattiche e formative (cosiddetti “insegnamenti alternativi”)
Studio individuale assistito
Studio individuale libero
Uscita dall’edificio scolastico

Tutto compatibilmente con le età degli studenti.

Stare fuori a schiamazzare nei corridoi, mi sembra francamente un’attentato agli stessi bambini e alle insegnanti.
Ciao
R

Marco G.

Questa “questione pratica” dei soldi è abbastanza cruciale perchè finchè la situazione rimane quella attuale i dirigenti scolastici e il collegio docenti hanno tutto l’interesse a fare si che la maggior parte degli studenti che non possono uscire dalla scuola scelgano di avvalersi dell’insegnamento della religione. Poichè gli insegnanti di religione sono pagati comunque, il modo di pensare più diffuso è che per guadagarsi lo stipendio devono prima di tutto tenersi in classe il maggior numero possibile di studenti senza appioppare compiti di vigilanza a colleghi che non prendono un centesimo in più. Così l’unico obiettivo dell’insegnamento della religione condiviso da tutti diventa quello di aumentare il numero degli avvalentisi, per cui, effettivamente, per evitare che stiano a “schiamazzare nei corridoi”, si preferisce che lo facciano in classe durante l’ora di religione.

rosalba sgroia

Per MARCO G.
Certo, ma se non si fa capire a chi non vuole seguire l’IRC che ci sono altre alternative, se non si OBBLIGA la Scuola a rispettare le leggi, questi sono costretti, ob torto collo, a seguire l’IRC.
Bisogna creare il problema .

Vivo nel mondo della scuola, ho sperimentato direttamente cosa significa non avere la possibilità di scegliere; spesso ci si trova di fronte al muro dell’impossibilità, ci si sente impotenti.

Che si fa? Si continua a dire che bisogna buttare fuori tutti gli insegnanti di Religione messi in ruolo? che si fa? E’ ovvia l’assurdità del loro reclutamento, ma che si fa? Si fa una battaglia contro gli insegnanti che hanno avuto questa possibilita’? Non mi pare una cosa sensata, a conti fatti.
Bisognava opporsi prima, ma i nostri politici di entrambi gli schieramenti non hanno mosso un dito.

Alora si offrono gli strumenti per poter vigilare sulla regolare applicazione delle leggi.

Vi assicuro che molti genitori o studenti, quando sanno che nel POF c’è la programmazione di un’alternativa all’IrC la scelgono, come scelgono anche le altre opzioni qualora si rendono fattibili e non si creano ostacoli.

Resta sempre il fatto che l’ORA DI RELIGIONE CREA GROSSI PROBLEMI. Questo deve essere evidenziato, proprio con le incessanti lamentele che i genitori e gli studenti devono avanzare nel momento in cui non si danno le stesse opportunità a tutti.
Con il tempo si capirà e allora si potrà sperare in un vero cambiamento.

INTANTO NON SI PUO’ RESTARE CON LE MANI IN MANO e lamentarsi …
Ciao

Tiziana

Lo studio individuale libero crea conflitti come i bambini nel corridoio che giocano e riflettono su se stessi?

Francesco

Quest’anno mio figlio comincia l’università ma l’iter raccontato da qualcuno mi conferma che le cose sono peggiorate.
Sono d’accordo con Sgroi, in effetti non si deve stare con le mani in mano, si deve ricordare il costo altissimo dell’ora di religione. Credo che deve essere umiliante per un insegnate sentirsi in qualche modo equiparato ad uno che insegna la cattolica. Sono altresì convinto che offrire scappatoie con l’insegnamento alternativo non fa che perpetrare nel tempo e legittimare un abuso. Insomma una sorta di condono.

raphael

X Tiziana
Ai miei tempi invece (che non sono così distanti dai tuoi), ho 45 anni, le scuole dell’infanzia erano rette e condotte esclusivamente da ecclesiastici da me mandati affanculo ripetutamente (ho frequentato pochissimo per avversione totale a pelle, famiglia laica, nonno anticlericale convinto)…
mio punto d’orgoglio non aver mai detto pace e bene, una sorta di formula iniziatica, ma sempre e solo buongiorno.
Alle elementari COMUNALI ho dovuto per forza di cose incassare: si pregava all’inizio ed alla fine delle lezioni sotto l’occhio vigile della maestra con lezioni di catechismo tenuti dal parroco della cattedrale con me al primo banco….ops senza vangelo. Inutili le proteste di mio padre. Oggi mi accorgo che le cose per i miei figli (1 e 3 anni) non sono affatto cambiate e non vi dico di come sono incazzato….
Mi sorge il sospetto, però, leggendo qua e là alcuni post che la provincia italiana sia in una situazione ben peggiore rispetto a Roma

rosalba sgroia

Dunque, Tiziana, lo studio individuale è ammesso e chi vuole lo sceglie. Mia figlia in prima media l’ha scelto e senza insegnante. Stava per conto suo nell’atrio. Seconda e terza media: entra un’ora dopo. Non tutti i genitori e neanche tutti gli studenti scelgono questa opzione; molti desiderano impegnare questa ora ( 1 alle medie e alle superiori, due materne ed elementari) in altro modo, cioè desiderano fare materie che di solito non si svolgono. Se vai a vedere il libretto che prodotto dai miei alunni di terza elementare ( materiale per studenti) ti renderai conto che si possono fare lezioni del genere, che non tutti gli insegnanti fanno nel curricolo normale… e si tratta di discussioni e di riflessioni che i bambini hanno fatto su se stessi, con un piccolo aiuto di regia dell’insegnante.

Sulla scelta dell’alternativa:
non sapete quanto rode ad un insegnante di religione vedere svuotarsi la classe perché molti alunni scelgono l’ora alternativa, più appetibile e più fruttuosa…IO LO SO 🙂
Ciao

Dani

L’ora alternativa, sono in pieno accordo con Francesco è una forma di abuso che con la sponsorizzazione dell’ora alternativa viene perpetrato. Sono d’accordo anche con chi chiede che le famigle siano più responsabili. Insomma, un paese civile deve denunciare i guasti e non perpetrarli. Ovviamente questo riguarda solo chi crede nella laicità.

raphael

XRosalba

Ma io mi ribello da sempre, ho pagato e pago per questo. Sarà così anche per i miei figli.
Mi conforta il fatto che se altrove fa specie l’ora in più di religione si può sperare ancora in una Italia migliore.

Roberto Grendene

Dani:
> L’ora alternativa, sono in pieno accordo con Francesco è una forma di abuso che con la
> sponsorizzazione dell’ora alternativa viene perpetrato.

No, l’abuso e’ l’insegnamento della religione cattolica nella scuola pubblica con insegnanti pagati da tutti (circa 600milioni di euro l’anno senza contare le spese per le strutture in cui operano) e scelti dai vescovi.
L’ora alternativa e’ in questo contesto una forma di difesa da questa ingerenza, e “sponsorizzarla” vuol dire:
1) offrire uno spiraglio a chi non vuole cedere al “cosi’ fan tutti, mando anche io mio figlio a fare IRC”
2) creare il presupposto per relegare in un angolo e un giorno far cessare l’abuso (=l’IRC nella scuola pubblica)

Cosa dovrei fare io, genitore di due figli uno alla materna e l’altra alle elementari, se non ci fosse l’ora alternativa a salvarli dall’indottrinamento?
Sia io che mia moglie lavoriamo, non posso permettermi di tenerli a casa fino alle 10:30 della mattina (quando va bene, perche’ l’IRC l’istituto scolastico potrebbe anche fissarlo dalle 10:30 alle 11:30…)

La battaglia per abolire l’abuso (l’IRC a scuola) e’ chiaramente l’obiettivo da perseguire.
Ma come sapete e’ un privilegio (i clericali lo chiamano diritto) garantito dal Concordato, che e’ anche l’art. 7 della Costituzione… avete idea di cosa deve accadere per rimuovere questo privilegio?? Che ci sia una maggioranza di 2/3 di parlamentari che faccia una revisione costituzionale abrogando tale nefandezza (e con essa l’8×1000). Nel medio termine , diciamocelo, e’ una utopia… avete presente il livello medio del laicismo del parlamentare italiano??
In questo contesto, sostenere il diritto ad avere una didattica laica e di qualita’ nelle ore in cui altri hanno scelto per l’insegnamento FACOLTATIVO della religione cattolica non puo’ che essere il minimo che l’UAAR e chi crede nella laicita’ deve sostenere.

Ciao
Roberto Grendene

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