Nuovo sul sito: UAAR fai-da-te

Una nuova sezione è stata pubblicata sul sito UAAR. E’ stata chiamata UAAR fai-da-te perchè è rivolta soprattutto a soci e simpatizzanti che non hanno voglia/tempo di seguire l’attività del proprio circolo (laddove esistente), ma che desiderano comunque fare qualcosa di concreto per l’associazione. A tal fine sono stati messi a disposizione volantini facilmente stampabili e fotocopiabili, passaparola da inviare agli amici, nonchè l’invito ad aderire alle campagne UAAR (‘sbattezzo’ e ‘crocifissi ai seggi’), a linkare il nostro sito e, per coloro che proprio non se la sentono di impegnarsi in prima persona, la possibilità di effettuare donazioni. Nei prossimi mesi la sezione sarà progressivamente arricchita con nuovi documenti.

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5 commenti

homo interrogans

Bien.

Ed ecco la mia proposta.
Ai Soci.
Al Comitato di Presidenza.
Ai Circoli territoriali.

La possibilità, per chi ne fa’ richiesta, di inviare i nostri commenti anche alle fonti da cui sono tratti gli articoli (ad esempio “L’Avvenire”).
Persino a quello splendore elettromagnetico di Radio Maria.
Uscire da questi confini.
Forse ci ignoreranno.
Forse ci ridicolizzeranno (sarà interessante notare con quali argomenti).
Forse protesteranno indignati.
I catto-so-tutto-e-decido-io hanno invaso ed intasano il nostro quotidiano.
Diamo loro un assaggio del pensiero razionale.

E poi.
Una radio.
La Radio dell’UAAR.
Per diffonderci.

Una rivista bimensile inviata ai soci non diffonde nulla se non il suo cerchio di pensatori.

Per la mia zona, Bologna, mi rivolgo in particolare al Circolo UAAR locale.
Ma la proposta è per tutti.
Una stazione radio.
Creata dal nulla.
Chi sa come ottenerla? Con quali autorizzazioni?
O almeno, appoggiamoci ad un’emittente in cui il dogma sia ben lontano dai palinsesti.

Attendo risposte, precisazioni, altre ondata.
Cerebrali ed elettromagnetiche.

Saluti AM-FM.

Giovanni Sicuranza, socio UAAR. Bologna

Francesco M.Palmieri

Un piccolo contributo:
Diffondere tra soci e simpatizzanti quanto segue:

” Ad ogni opportuna occasione rivolgere al credente duro e puro di turno la seguente domanda: Cosa ci trovi di sbagliato se ti dico: Non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te e lo integro con: fai agli altri quello che vorresti fosse fatto a te e questo non per evitare un ipotetico castigo o per meritare un altrettanto ipotetico premio nell’altro mondo, ma semplicemente per STARE TUTTI MEGLIO IN QUESTA VITA.
Tutti noi, parenti, conoscenti, condomini, concittadini e membri comunque della Comunità Umana – Cosa ci trovi, ripeto, di sbagliato?

Roberto Grendene

homo interrogans:
> E poi.
> Una radio.
> La Radio dell’UAAR.
> Per diffonderci.
> Una rivista bimensile inviata ai soci non diffonde nulla se non il suo cerchio di pensatori.
> Per la mia zona, Bologna, mi rivolgo in particolare al Circolo UAAR locale.

Dopo esserci visti di persona oggi al banchetto UAAR ai Giardini Margherita, diamoci una risposta anche telematica! 🙂

La radio sarebbe come la rivista, rivolta ai pochi che volessero sentirci, ma avrebbe dei costi materiali ma soprattutto in termini di persone che ne dovrebbero curare le trasmissioni che non possiamo permetterci.

Come circolo, qui a Bologna, la rivista l’abbiamo donata in abbonamento gratuito alle biblioteche di Casalecchio e S.Lazzaro, e a inizio 2007 dovrebbe partire anche alla Sala Borza (piu’ importante biblioteca comunale di Bologna) dopo lunghi ricorsi per rifiuti ad accettarla in base a morivi logistici e di “vocazione” (proprio cosi… vedere il dossier su:
http://uaarbologna.altervista.org/fatto.html#ProtestaSalaBorsa

Oltre alla rivista alle biblioteche, altri mezzi di contrasto a costo zero o quasi ma di buon effetto, prima della radio, sono i banchetti organizzati dai circoli, gli invii per posta elettronica di campagne uaar (vedi http://www.uaar.it/laicita/otto_per_mille/attenti-all-otto-per-mille.pps ad esempio) o la pubblicazione di conferenze liberamente scaricabili da TV su internet (esempio
http://www.arcoiris.tv/modules.php?name=Search&testo=uaar&tipo=testo
)

Ciao
Roberto Grendene

homo interrogans

Ti ringrazio della risposta.
Precisa e comunque rassicurante sull’impegno concreto della sezione bolognese (impressione confermata dalla diretta conoscenza al banchetto).
Resta aperto il discorso sull’i-pod (si scrive così?), se ho capito bene.
E la possibilità, per chi ne fa richiesta, di inviare le nostre riflessioni anche a settori di informazione cattolici e simpatizzanti.
Ci vuole unirsi all’idea?
Forse, con costanza, una serie di commenti da inviare anche a Radio Maria.
Nei prossimi giorni tenterò di parlare con qualcuno dei loro conduttori, per stimolarli al dibattito.
A presto, se sopravviverò.

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