Melfi (PZ): il vescovo a scuola

Un altro episodio di normale arbitrio nella scuola pubblica. Mentre scrivo, nella mia scuola, l’Itcg “Gasparrini” di Melfi, il capo di Istituto organizza un incontro con il vescovo per alunni e insegnanti, non si sa bene per quale ragione e su quale tema, stante all’avviso di convocazione, e senza il necessario benestare degli organi collegiali preposti, ammesso che essi avessero potuto concederlo. Non credo che l’iniziativa sia stata didatticamente programmata secondo i crismi dovuti e, quantomeno, si dovrebbe concedere ad alunni e insegnanti disinteressati la deroga alla partecipazione, ma questo non risulta dall’avviso di convocazione. Non sono cristiano, ma ho profondissimo rispetto per la fede, qualunque essa sia, e per la quale esistono spazi e modalità altre, fuori dalla scuola pubblica, cui ciascuno è libero di partecipare. Non è opportuno che la chiesa cattolica e cristiana invada istituzioni in cui convivono credi diversi e atei convinti. Come cittadino di questa Repubblica laica, prima ancora che come insegnante, vorrei che ciò non avvenisse, non essendoci più da tempo nessuna religione di Stato. È troppo chiedere l’osservanza della legge e il rispetto per tutti? Sulla base di quale disposizione il dirigente scolastico consente questo?
Lettera a Liberazione
Sul sito UAAR è stata pubblicata una scheda informativa sulle visite pastorali a scuola

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