Onfray a Roma: servizio e intervista

È un libro che può far paura ai devoti, perché si scaglia contro le tre religioni monoteiste, argomentando con lucidità, razionalità, concretezza, la necessità di un ateismo consapevole e indispensabile: da insegnare. Si intitola Trattato di ateologia (Fazi, pagg. 200. euro 14), ha venduto in Francia 200mila copie in dieci mesi e l’ha scritto un giovane filosofo, Michel Onfray, che ha fondato a Caen un’Università Popolare, ha scritto una trentina di libri e sta per pubblicare una Controstoria della filosofia in sei volumi e ha in programma altri titoli clamorosi. […] Il Trattato di ateologia è un libro che gli ha procurato minacce, sia da parte islamica che cristiana, (a un suo omonimo è anche arrivata una lettera contenente una polverina che voleva rimandare all’incubo antrace), scomodo, tanto che il Comune di Roma non ne ha permesso una lettura pubblica in Campo de’ Fiori, sotto Giordano Bruno che guarda il Vaticano. Paolo Bonolis, che ha intervistato Onfray per il suo programma, ha deciso di mandare in onda l’intervista dopo le feste. «Famoje fà Natale, agl’italiani», si sarà detto. È preoccupato per le minacce ricevute? «Avere delle idee significa doverle difendere. Si sa che ci saranno delle conseguenze, quando le esprimi». […] «Ho ricevuto moltissime lettere, reazioni sia negative che positive. Ma la maggior parte erano del tipo: ”Finalmente! Una boccata d’aria fresca!”. In Francia comunque sono usciti tre libri contro il mio Trattato». […] Come è stato possibile fondare Stati sulle favole della religione? «È stato possibile quando i politici si sono impossessati di queste favole. Gesù insegnava, era uno dei tanti profeti che al suo tempo esistevano, nessuno degli evangelisti lo ha mai conosciuto. L’imperatore Costantino a un certo punto, nel 312, decide che quelle favole sono la verità. In seguito Teodosio e Giustiniano eliminano i pagani. E con queste eliminazioni si fa vincere la tesi dominante. Si bruciano biblioteche, templi, filosofi. Il cristianesimo è stato violentissimo». In una società comunque molto religiosa, in alcune fasce fanatica, è possibile perseguire l’ateologia? «Certo. Occorre che tutti aggiungano le loro competenze: gli archeologi, gli storici, gli psicanalisti, i linguisti, e naturalmente i filosofi. Il cristianesimo, l’ebraismo, l’islamismo non sono sempre esistiti. Occorre lavorare per far sparire le religioni a vantaggio di una filosofia immanente, da applicare».
Il servizio di Maria Tiziana Lemme è stato pubblicato sul Mattino
Sul nostro sito sono presenti due recensioni del Trattato di ateologia

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