L’Economist: «Ruini, un’offensiva per riconquistare l’Italia»

Dopo il francese Le Monde e l’americano Time ora è la volta dell’inglese Economist . E così, in pochi giorni, il cardinale Camillo Ruini ha fatto il giro del mondo sui giornali. Con giudizi diversi, ma un’opinione pressoché unanime sulla capacità che il presidente della Conferenza episcopale italiana ha di incidere sulla società civile e sulla politica. LA LEGGE DEI VESCOVI. È incentrato su questo tema, con accenti piuttosto critici, l’articolo che appare sul prossimo numero dell’ Economist e che ha come titolo «La legge di Ruini». Secondo il settimanale inglese si tratta, è vero, di una tendenza più generale: «In tutta Europa prelati e politici cattolici stanno intensificando l’offensiva per confermare l’illegalità di quelle pratiche che la Chiesa considera peccato, come aborto, contraccezione e procreazione assistita». Ma l’Italia sarebbe piazzata in prima fila in questa battaglia proprio grazie a Ruini: «Sotto la sua guida la Chiesa italiana si è fatta sempre più assertiva». Una volta, si legge nell’ Economist , il nostro Paese «era all’avanguardia nelle battaglie liberali» mentre ora vivrebbe una fase in cui «il flusso della marea scorre nella direzione opposta». […] Nell’articolo si sottolinea anche il fatto che la strategia non sarebbe legata a «mera tattica elettorale», bensì ad un progetto di lunga durata: «Cresce il sospetto che le ultime scaramucce possano essere parte di un più vasto piano della Chiesa per riconquistare quel controllo sulla politica italiana che ha perso all’inizio degli anni ’90, quando la Dc crollò sotto gli scandali». E su questo progetto, si fa notare, si innesta bene la nuova legge elettorale proporzionale: «Per il momento, è verosimile che i partiti si raggruppino ancora in due schieramenti contrapposti. Ma se il prossimo governo italiano dovesse cadere, è molto probabile che un centro dominato dai cristiano-democratici possa riemergere, offrendo alla nazione la salvezza in questo mondo e nell’aldilà».
Fonte: Corriere.it

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