Laico contro laicista, imbroglio lessicale

Laicismo sec.XX (sost) Principio politico e sociale che afferma l’indipendenza da qualsiasi principio o confessione religiosa, e dal clero, d’ogni attività della vita civile. 2. Carattere, qualità di laico.
Laicista sec.XX (sost) Fautore del laicismo, antidogmatico.
Laicistico sec.XX (agg) Da laicista, che si richiama a princìpi laicisti (es., Un progetto tipicamente laicistico). Deriv. Di laicista.
Laicità sec.XIX (sost) L’essere laico, condizione di laico (es. la laicità delle suore oblate, la laicità dell’insegnamento)
Laicizzare sec.XX Rendere laico, togliere a persona o a cosa il carattere ecclesiastico. Laicizzare la scuola, l’insegnamento: sottrarli alla dipendenza da princìpi di ordine confessionale.
Laicizzazione sec.XX Il ridurre allo stato laicale, il rendere laico. (es., laicizzazione delle scuole)

Sul tema, Massimo Teodori ha inviato al direttore del Foglio, Giuliano Ferrara, la seguente lettera: “Non sarà che l’uso inflazionato della contrapposizione tra “laico” e “laicista” e tra “laicità” e “laicismo” è un puro imbroglio lessicale? Rifacciamoci ai testi. Il prestigioso “Dizionario di politica” di Bobbio e Matteucci prevede solo la voce “laicismo” che certo non è intesa in senso dispregiativo come viene usata dalla vulgata corrente, diciamo così, di parte cattolica e/o clericale e/o atea devota. Consultiamo lo Zingarelli: “laico” = “che si ispira al laicismo”; “laicista” = “proprio dei laici”; “laicità” = “qualità o condizione di chi, di ciò che è laico”; “laicismo” = “atteggiamento ideologico di chi sostiene la piena indipendenza del pensiero e dell’azione politica dei cittadini dall’autorità ecclesiastica”. Per capire ancora meglio aiutiamoci con l’inglese che, con l’essenzialità linguistica, svela gli inganni terminologici. Gli unici termini che esprimono i diversi concetti italiani (Oxford Dictionary of Politics, Webster’s) sono “secular” e “secularism”.
Fonte: Salon Voltaire

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