Processo alla Sindone

Luigi Garlaschelli
Avverbi
1998
ISBN: 
9788887328028

Una risposta per tutte le domande capziose e artificiose avanzate dai sedicenti «sindonologi» su cui - in occasione delle mediatiche ostensioni/ostentazioni - si sono pubblicati una quantità di volumi/video/gadget della cervellotica sindonologia. Così il lettore potrà farsi un’opinione criticamente informata (non solo edificatoria o apologetica) sull’icona più decantata del mondo cattolico. Tutto quello, insomma, che vorreste sapere sul «sacro lenzuolo» e che nessuno vi ha mai detto.

  • C’è il sospetto che, nelle accese controversie scientifiche aventi per oggetto la Sindone, si sia insinuata anche della cattiva scienza - caratterizzata da metodi di studio non rigorosi - o addirittura della pseudoscienza, che della scienza vera scimmmiotta solo il linguaggio. Poiché le accuse tra sindonologi «autenticisti» e la scienza indipendente sono reciproche (ma del resto si sa che il buon senso è la cosa meglio ripartita al mondo, in quanto ognuno se ne ritiene ben provvisto), il tentativo di portare ancora un po’ di chiarezza non è forse inutile a priori (Introduzione, 11).
  • Papa Clemente VII mette fine alla lunga controversia emanando 4 bolle (6 gennaio 1390) con le quali permette l’ostensione, ma senza solennità, e ordina che ogni volta, alla presenza del pubblico si dica ad alta voce, per far cessare ogni frode, che la «suddetta raffigurazione o rappresentazione non è il vero Sudario del Nostro Signore Gesù Cristo, ma una pittura o tavola fatta a raffigurazione o imitazione del Sudario» (Una reliquia senza passato, 15).
  • Erano invece consuete un altro tipo di immagini, consistenti nell’impronta del volto di Cristo vivente lasciata su un asciugamano: le «veroniche», vere icone. […] La Sindone nasce - dopo il giubileo del 1350 che aveva reso celebre la veronica romana - come unione di due elementi: l’impronta di Cristo e il suo telo sepolcrale (Altre sindoni e reliquie medievali, 23).
  • Nel corso del tempo sono state avanzate ipotesi «miracolistiche». L’immagine sarebbe stata creata per emissione di energia (lampi di luce, calore, raggi laser, protoni, neutroni, eccetera), sprigionata dal corpo di Cristo al momento della resurrezione. […] In questo caso, ai fini della ricerca scientifica, è un altro: se si postula una tale emissione di energia da parte di un corpo umano, di qualunque tipo essa sia, si invoca già un miracolo. A questo punto ogni ulteriore discussione è vana (Altre ipotesi soprannaturali, 67).
  • Radiodatazione. I risultati complessivi dei tre laboratori (Tucson, Oxford e Zurigo) ricevuti dal cardinale Ballestrero il 28 settembre, furono da lui resi pubblici in una conferenza stampa indetta a Torino il 13 ottobre 1988. I test di datazione circoscrissero l’età del telo al periodo compreso tra 1260 e il 1390. […] L’età reale della Sindone coincide quindi con quella «storica»: l’immagine, apparsa a metà del Trecento, fu fabbricata proprio in quegli anni e non tredici secoli prima; il dato risulta anche in accordo con quanto affermato nel memoriale del vescovo Pietro d’Arcis, il quale afferma che il suo predecessore - il vescovo Enrico di Poitiers - aveva individuato l’artefice del falso (102).
  • […] Nonostante questi giudizi, è chiaro che la sindonologia ha ora un nuovo giocattolo con cui divertirsi e un nuovo argomento col quale sopravvivere. […] Nella medesima letteratura sindonologica vengono citati anche altri esperimenti, con risultato ugualmente negativo (Obiezioni al test di radiodatazione, 105).
  • Abbiamo visto che la Sindone di Torino è storicamente nota a partire dal 1357. […] Come si ricorderà, già nel 1357 il vescovo Enrico di Poitiers obiettava in merito alla plausibilità e autenticità della Sindone, dato che di una simile immagine il santo evangelo non fa alcuna menzione, mentre invece, se ciò fosse vero, non è verosimile che venisse taciuto od omesso dai santi evangelisti, né che fino a questa epoca sia stato tenuto celato od occultato (Preistoria della Sindone? 119).

L’AUTORE

Luigi Garlaschelli, chimico, ricercatore presso l’Università di Pavia. Svolge attività di ricerca e di didattica nel campo delle sostanze organiche naturali. Si occupa di indagini e sperimentazioni sul paranormale, il miracolistico e il «misterioso», collaborando a Scienza & Paranormale, organo del CICAP (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale).

Luciano Franceschetti
Giugno 2000