Tutela della personalità e diritti della coscienza

Nicola Colaianni
Cacucci
2000
ISBN: 
9788884220561

Nicola Colaianni è un noto docente di diritto ecclesiastico, oltre che un consigliere della corte di Cassazione. Il testo che ha scritto ha il tipico stile del trattato giuridico, ed è pertanto sconsigliato a chi sia assolutamente digiuno della materia. Per tutti gli altri, invece, come ad esempio i frequentatori della sezione Per la laicità dello Stato del nostro sito, la lettura di questa dotta analisi sul rapporto giuridico tra uomo e religione e sulla libertà di coscienza può risultare molto utile.

L’autore allarga il suo sguardo sui nuovi aspetti della tutela (anche penale) della libertà religiosa: il senso dell’appartenenza a una confessione, il sentimento religioso dell’individuo e della confessione, il rapporto tra le confessioni religiose e lo Stato. E lo fa in relazione alle nuove religioni presenti nel nostro paese, che si differenziano moltissimo dalla tradizionale definizione di “religione”. Siamo ora in presenza di confessioni senza culto, o senza ministri di culto, a addirittura prive di un concetto di dio. Ognuna con caratteristiche che pongono nuovi problemi: dalla poligamia islamica all’emotrasfusione dei Testimoni di Geova alle pratiche di Scientology. Piuttosto che alla tutela di ogni specifica identità, Colaianni propone un diritto penale «senza distinzione di religione».

Ma quello che per noi è più rilevante, all’interno del testo, è ovviamente il grande spazio che l’autore ha dedicato ai diritti degli atei e degli agnostici. Ancora una volta emerge con evidenza come non si sia ancora giunti a una parità effettiva tra credenti e non credenti, benché sancita dalla sentenza della corte Costituzionale 117 del 1979. Si ha quindi modo di imbattersi in tutta una serie di questioni ancora aperte, dall’assistenza spirituale alla tutela penale del sentimento a-religioso, dall’insegnamento della religione ai diritti dei non credenti a scuola e sul posto del lavoro.

Un testo basilare per inquadrare la dimensione giuridica della personalità atea o agnostica nel quadro dei diritti fondamentali della dignità umana.

Luglio 2004