Sesso, diavolo e santità

Santi, demoni ed esorcismi di un falso cristianesimo
Renato Pierri
Coniglio Editore
2007
ISBN: 
9788860630520

La dottrina cattolica è spesso di difficile intelligibilità per i non credenti. Astrusa, complessa, illogica, oscura: i suoi dogmi sembrano pretendere un surplus di attenzione che raramente si ha tempo e voglia di concedere. Non sappiamo fino a che punto una simile “impreparazione” si estenda anche agli stessi fedeli cattolici: il sospetto è che sia altrettanto diffusa, come sostiene Maurizio Ferraris nel suo ultimo libro. Una conferma in tal senso ci giunge anche da questo libro di Renato Pierri. Autorevoli esponenti della Chiesa cattolica, assurti post mortem agli onori degli altari, hanno infatti mostrato una ben scarsa dimestichezza sia con le Scritture, sia con il magistero. E se questa è stata la classe dirigente in epoche sicuramente più fortunate per la religione, possiamo renderci conto di quanto bassa possa essere stata la conoscenza della dottrina cattolica tra gli stessi fedeli.

Nel libro di Pierri, di sesso ce n’è tutto sommato poco: si parla di santi e di esorcisti, non certo di playboy. Sono invece i disturbi sessuali a fare ripetutamente capolino, quale causa implicita, o quantomeno più credibile, di comportamenti e affermazioni tanto stravaganti che al giorno d’oggi giustificherebbero trattamenti sanitari obbligatori. Non stupisce che l’Italia sia risultata, secondo un’inchiesta condotta dall’economista Andrew Oswald, il Paese europeo con la peggior salute mentale, quando i suoi patroni sono san Francesco (che per dimenticare le erezioni notturne si metteva a fare pupazzi di neve) o santa Caterina (che si bevette anche la lavatura di una piaga purulenta, giudicandola «squisita»). Né i due si trovano soli in queste performance: santa Chiara piangeva in continuazione, santa Gemma Galgani raggiungeva estasi mistiche le cui trascrizioni non sfigurerebbero in una sceneggiatura di Tinto Brass. Questo, giusto per limitarsi agli esempi forniti da Pierri: la letteratura, in merito, è cospicua.

Come si diceva, ciò che sorprende, e sorprende in special modo l’autore, è la malintesa concezione del cristianesimo di tanti autorevoli santi, estesa peraltro al rapporto stesso con la divinità: l’umiltà, che pure è una virtù che avrebbe dovuto contraddistinguerli, e che peraltro hanno sempre rivendicato con forza, non è per nulla coerente con il ritenere che Dio avesse un rapporto preferenziale con loro, manifestatosi con l’attribuzione di poteri speciali (miracoli, profezie) o con il “dono” delle stimmate. Una relazione distorta ben esemplificata dalle pretese di Gemma Galgani, novella Atlante, «persuasa che il Signore, in cambio dei patimenti che le regalava, alleviasse le pene delle anime in purgatorio». Patimenti inflitti che sfociavano spesso in mortificazioni autoinflitte, e che non trovano giustificazione alcuna nella Bibbia.

Ancora più distorta, se possibile, è la concezione nutrita nei confronti del demonio. La rappresentazione di diavoli da burletta, collaboratori del Padreterno nel «castigare in questo secolo e nel futuro i trasgressori dei comandi di Dio», secondo la stupefacente elaborazione teologica di san Francesco, non è una caratteristica peculiare di un periodo storico, il Medioevo, caratterizzato da un’ampia diffusione di concezioni superstiziose, ma si estende fino all’età post-illuminista (è il caso di Gemma Galgani) e addirittura ai nostri giorni. È partendo da questa constatazione che Renato Pierri conclude opportunamente il libro dedicando un capitolo alle assurdità proclamate da padre Gabriele Amorth, di “professione” esorcista. È la descrizione di un mondo irrazionale, pericolosamente in bilico sul crinale tra superstizione e delirio. L’asserita riluttanza del demonio ad abbandonare il corpo dell’invasato è motivata da Amorth sostenendo che «chi opera è Dio, che sottoporrebbe sia l’esorcista sia l’esorcizzato a dure prove di scoraggiamento». L’aspetto comico è peraltro evidenziato dalla declaratoria dei comportamenti che evidenzierebbero la possessione (glossolalia, conoscenza di cose occulte, forza sovrumana): se Satana fosse veramente ciò che è asserisce il magistero, e che peraltro trova conferma nella stessa etimologia del suo nome, ovvero l’Avversario di Dio, attuerebbe senz’altro qualunque tipo di comportamento, tranne proprio quelli che ci si aspetterebbe da lui. Con queste premesse, credere (come fa Amorth) nel potere dei maghi e nella potenza dei talismani è un passaggio automatico. E questo Amorth non è un peone, o una mina vagante nel caleidoscopico mondo cattolico: è invece membro dell’autorevole Pontificia Accademia Mariana, oltre che presidente dell’Associazione Internazionale degli Esorcisti, che organizza un Corso teorico e pratico sul ministero dell´esorcistato per sacerdoti presso l’Ateneo pontificio “Regina Apostolorum”.

Pierri non è il primo osservatore che focalizza la propria attenzione sulle incongruenze logiche della dottrina cattolica. È invece uno dei pochi ad analizzare quanto la dottrina stessa, quale è presentata dai suoi esponenti più illustri, si discosti dal testo sacro. Questo volume ben scritto propone dunque una prospettiva ancora diversa rispetto a quelle offerte da altri studiosi, quali Karlheinz Deschner e Ida Magli, e rappresenta un ulteriore, valido strumento a disposizione di tutti gli interessati al fenomeno della santità. Un mondo veramente molto, molto particolare.

Raffaele Carcano
marzo 2007