Rinascimento anticlericale

Infamia, propaganda e satira in Italia tra Quattro e Cinquecento
Ottavia Niccoli
Laterza
2005
ISBN: 
9788842076483

Anticlericalismo: «La parola nasce in Francia verso la metà dell’Ottocento […] Tuttavia, anche prima che il termine iniziasse a essere usato, ciò che esso indicava esisteva e ha avuto un ruolo variegato, complesso e di lunga durata». Il libro di Ottavia Niccoli colma in parte una lacuna, quella relativa alla diffusione di sentimenti critici nei confronti del clero ben prima che venissero platealmente alla luce in seguito alla Rivoluzione Francese. Di tracce inconfondibili è piena la nostra letteratura (basti pensare alle “tre corone” del Trecento: Dante, Petrarca, Boccaccio), ma mancavano opere, perlomeno in Italia, che analizzassero in profondità la mentalità di un’intera società in un determinato periodo storico.

Il testo espone, con dovizia di citazioni, «manifesti, voci di corridoio probabilmente bugiarde, lettere, poesie, chiacchiere, piccoli trattati; copie manoscritte, opuscoli a stampa, immagini» attraverso cui si espresse la distanza tra popolo e pontefici per quasi un secolo, il sedicesimo, al termine del quale la Controriforma cattolica metterà quasi completamente a tacere ogni voce di dissenso. Accanto alle vere e proprie campagne di diffamazione nei confronti di Alessandro VI, Giulio II, Leone X, Paolo III e Paolo IV, non di rado promosse dall’interno della gerarchia ecclesiastica, si ascolta la voce del popolo colto, che si esprime soprattutto attraverso le pasquinate ma anche, molto spesso, con componimenti di apprezzabile valore artistico. Tantissime le citazioni che rendono godibile questo testo, che non si limita tuttavia alla mera compilazione, ma allarga lo studio anche a temi a carattere antropologico, come la concezione dell’infamia nella società rinascimentale. Gli episodi narrati sono talvolta gustosissimi (ad es. una scena di esorcismo in san Pietro che degenera in farsa), talvolta violenti (l’uccisione della duchessa di Palliano da parte dei nipoti di Paolo IV).

Un testo che, alla fine della lettura, pone nuove stimolanti domande sulla reale consistenza dell’identità “cristiana” (ed, eventualmente, di quale tipo di cristianesimo) della nostra nazione.

Ottobre 2006